Home / Alessandria / Sport / Grigi / La testa e la pancia di Silvio Bolloli – Viva la Dea  

La testa e la pancia di Silvio Bolloli – Viva la Dea  

Gioia e rimpianto, queste le sensazioni che ho provato vivendo la Finale dell’Europa League storicamente conquistata dall’Atalanta di Bergamo contro, non una squadra qualunque bensì quello stesso Bayer Leverkusen fresco di vittoria in Bundesliga mortifcando il Bayern schiacciasassi delle ultime annate. L’impresa atlantina ha, per svariate ragioni, il sapore antico dei momenti di eroismo sportivo: intanto perché, per una volta, non abbiamo dovuto gloriarci delle imprese di grandi marchi nostrani (Juventus, Inter e Milan, su tutti), magari ostaggio di proprietà straniere, ma festeggiato una formazione tenacemente italiana, e provinciale, che è salita sul tetto piccolo d’Europa.

Poi perché straordinario è stato il successo di Gasperini, torinese che il calcio lo pratica  fin dagli anni settanta, allorquando militava nelle giovanili della Juventus, che l’esperienza acquisita sin dalla gioventù ha saputo mettere in pratica in vari momenti della sua carriera sportiva, prima sulla panchina del Genoa e adesso, al proprio culmine, su quella atalantina. Ma è stata anche una vittoria della internazionalità dello sport per la tripletta, anch’essa storica, con cui un giocatore che di bergamasco ha solo l’appartenenza ai colori, come l’anglo-nigeriano Lookman, ha steso al tappeto i campioni di Germania.

Questa la gloria che, tuttavia, ha lasciato spazio ad una venatura di malinconia perché non ho potuto fare a meno di domandarmi per quale ragione il mirabile esempio dei ragazzi di Percassi non possa essere imitato da altre squadre italiane magari, se pure in piccolo, da quell’Alessandria Calcio che, invece, sta scivolando agli inferi del pallone.

Silvio Bolloli

Check Also

Grigi, i giorni della verità

Venerdì l’incontro tra proprietà e Comune. Il 4 giugno la scadenza federale Scocca l’ora della …

%d