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Chi tace acconsente (ed è complice) – L’editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici,

cari lettori,

apriamo Voce con l’omelia del nostro Vescovo, in occasione dell’ingresso della Madonna Pellegrina, Immagine della Madonna della Salve, che visiterà le parrocchie delle nostre nove unità pastorali. E proprio a questo ingresso abbiamo anche dedicato il nostro Paginone centrale: vi invito a leggerlo e a cercare nel calendario le date in cui la nostra Clementissima Patrona verrà a visitare anche voi.

In copertina, nel consueto spazio riservato all’udienza del mercoledì in Vaticano, troverete un titolo che interpella e inquieta: “Papa Francesco ai giornalisti: «Denunciate gli abusi sui minori»”. In questo suo appuntamento settimanale, una vera e propria catechesi, il Santo Padre ha esortato gli operatori della comunicazione (e quindi anche noi di Voce, si parva licet) a fare la loro parte. A non far finta di niente (magari perché si scrive su un settimanale diocesano?) e ad affrontare il tema degli abusi e dei soprusi contro i più piccoli, con coraggio e verità. Ha detto così il nostro carissimo Papa: «Non abbiate paura: denunciate queste cose! E ringrazio tutti coloro che non si voltano dall’altra parte quando vedono bambini costretti a diventare adulti troppo presto. Ricordiamo sempre le parole di Gesù: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”». Noi di Voce abbiamo tanti difetti, lo sapete bene, ma in questi anni abbiamo tenuto sempre un faro puntato sul dramma degli abusi sui minori: «Anche un caso è già troppo» secondo le parole di Francesco all’udienza, riferite a quello che accade nel mondo, non soltanto nella Chiesa. Anche se nella Chiesa il fenomeno è presente e molti, pur in posizioni apicali e di responsabilità, fanno finta di non vedere. O, peggio ancora, ritengono di fare il bene della sacra istituzione coprendo e mettendo a tacere con minacce o lusinghe. È una mentalità malata, figlia di tempi e atteggiamenti ipocriti, che il Papa cerca di sradicare sin dall’inizio del suo pontificato. A noi giornalisti, piccoli o grandi, il compito di abbandonare definitivamente quel “basso profilo” che taluni ancora consigliano di mantenere. Tacere, o dire a metà, è rendersi complici degli abusatori: l’omissione è un peccato, non dimentichiamocelo. Ed è un peccato veramente odioso.

Andrea Antonucciodirettore@lavocealessandrina.it

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