C’è gente che prega contro il Papa? – L’editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici,

cari lettori,

siamo tutti in apprensione per la salute di papa Francesco. Ogni giorno, qui in redazione, cerchiamo di capire che cosa succederà al successore di Pietro, e non è solo una preoccupazione giornalistica. In questi giorni, per due volte ho ascoltato da persone degne di fiducia questo “gossip”: pare che ci siano gruppi di fedeli che stanno pregando contro Francesco, affinché tolga il disturbo al più presto e lasci finalmente il posto a un Pontefice “vero” (cioè più affine alle proprie convinzioni sulla Chiesa). Guardate, so di toccare un argomento sgradevole, e per molti di voi (spero) nuovo. Credo però che qualcosa vada detto, in questo senso. Provo una profonda amarezza nel sentire e vedere che queste posizioni esistono, non solo nelle grandi città o in chissà quale Paese del mondo: no, anche da noi, in questa Diocesi, c’è chi la pensa così. Non è un pettegolezzo gonfiato ad arte, o una voce maliziosa messa in giro da qualcuno contro qualcun altro. L’ho sentito dire, con le mie orecchie, da un “laico impegnato” della nostra Diocesi (e anche da qualche sacerdote): «Questo non è il vero Papa». Punto. Quanta tristezza, in un’affermazione del genere! E quanta presunzione… «Non alla pietra tocca fissare il suo posto, ma al Maestro dell’Opera che l’ha scelta» leggiamo nel libro “L’Annunzio a Maria” di Paul Claudel: mentre alcuni tra noi si sentono pietre (aride, aggiungo io) che decidono chi è al posto giusto, e chi no. Chi è Papa, e chi no. Chi è Vescovo, e chi no… Detta così, sembra una roba assurda. Ma è di più: è il frutto dell’opera del Maligno, che vuole insuperbirci (e spesso ci riesce). Prendo a prestito un altro passaggio, impressionante, di “L’Annunzio a Maria”, in cui il protagonista, un padre di famiglia, ritorna dal pellegrinaggio in Terrasanta e trova morte la moglie Elisabetta e la figlia Violaine. Nelle sue parole sta tutta la certezza che vorrei avere io: «Forse che fine della vita è vivere? Forse che i figli di Dio resteranno con fermi piedi su questa miserabile terra? Non vivere, ma morire, e non digrossar la croce ma salirvi, e dare in letizia ciò che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna… Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per esser data? E perché tormentarsi quando è così semplice obbedire?». Perché tormentarsi quando è così semplice obbedire? Una domanda semplicemente disarmante… Forza, Santo Padre Francesco!

Andrea Antonucciodirettore@lavocealessandrina.it

 

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