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Veglia per la pace

Venerdì 13 giugno alle 21, alla parrocchia Cuore Immacolato di Maria (via Monteverde 2, Alessandria), si terrà un momento di preghiera e testimonianza per la pace promosso dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. Tra gli interventi previsti, quello del Vescovo monsignor Guido Gallese e di don Pier Jabloyan, direttore della Casa salesiana di Aleppo in Siria. Abbiamo chiesto a Valeriano Cresta, segretario generale della Consulta diocesana per le aggregazioni laicali, di spiegarci i motivi di questa iniziativa.

Valeriano, perché una veglia di preghiera per la pace?

«Quando ci siamo trovati come Consulta con tutti i movimenti e le associazioni che ne fanno parte, ci siamo chiesti quale iniziativa potessimo realizzare in questo anno giubilare e di festa per gli 850 della Diocesi. Tra le varie iniziative ci siamo accorti che mancava proprio un momento sul tema della pace. Così abbiamo trattato questo tema, sottolineato ancora di più dall’ultimo saluto a papa Francesco e dall’elezione di papa Leone XIV, due figure che hanno posto, e continuano a farlo, l’accento sulla pace».

Come si svolgerà la serata di venerdì 13 giugno?

«Ci sarà un momento di veglia, strutturata con canti, invocazioni, testimonianze. E, in particolare, avremo la testimonianza in collegamento di don Pier Jabloyan, direttore della Casa salesiana di Aleppo. Ha accettato, con una certa emozione, di poter essere testimone di quella che è la sua opera quotidiana, soprattutto con i giovani. In una terra, la sua, martoriata che sta vivendo momenti di relativa tranquillità: con la caduta della tirannia di Assad, infatti, c’è qualche inizio di democrazia, ma in Siria i problemi rimangono. E c’è una guerra che dura da 14 anni, con una situazione umanitaria pesante. Per questo motivo la testimonianza di don Pier sarà quanto mai attuale».

Lo “spot” della serata è una frase di papa Francesco detta, durante l’invocazione per la pace dell’8 giugno 2014: «Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra».

«Mi rifaccio all’invito che ha fatto papa Leone XIV quando, affacciato alla Loggia, ha detto: “La pace sia con voi”. Una frase che ha emozionato e coinvolto tutti. Ma la frase di Francesco, che ha più di 10 anni, è ancora attuale: Bergoglio ha sempre cercato di porre l’attenzione sul tema della pace, invitandoci a non rimanere indifferenti a ciò che accade nel mondo. E a noi, come aggregazioni laicali, è chiesto di non girarci dall’altra parte, essere attivi promotori di pace, per costruire iniziative che possano essere un seme, anche piccolo, per fermare le atrocità che vediamo tutti i giorni».

Un invito alla veglia di preghiera.

«L’invito è per tutti, non solo per chi è vicino alla Chiesa: è rivolto agli uomini di buona volontà. Occorre essere uniti, insieme, per dare un segno di solidarietà nei confronti di chi parlerà da un luogo di guerra. Anche solo la nostra presenza, speriamo numerosa, è un piccolo segno di solidarietà per chi è sul campo quotidianamente. Sarà presente anche il Vescovo: so che da parte sua c’è piena volontà di essere vicini alla Consulta delle aggregazioni e di pregare per la pace. Un presenza, e una testimonianza».

Chiudiamo con le aggregazioni laicali: c’è qualcosa in cantiere?

«L’obiettivo che mi sono dato, dopo l’incarico ricevuto dal Vescovo che ringrazio ancora, è trovare con associazioni e movimenti delle opportunità di incontro e dialogo. Per coinvolgere tutti, nessuno escluso. Questa è la prima iniziativa, e il secondo passo sarà valorizzare le singole attività di ogni associazione e movimento, che sono preziose. Quando ci si incontra, ognuno può raccontare agli altri la propria esperienza, condividere le proprie iniziative, per crescere insieme. Abbiamo tanti carismi: a noi il compito di valorizzarli».

In preparazione alla veglia, nei giorni scorsi abbiamo incontrato e conosciuto in videocollegamento don Pier Jabloyan, direttore della Casa salesiana di Aleppo.

Ci può anticipare alcuni temi che tratterà all’incontro? 

«Nella mia testimonianza non parlerò solo delle cose negative che viviamo ogni giorno, qui ad Aleppo. Anzi, credo che per parlare di pace si debba parlare di speranza». Poi, ha aggiunto: «Un altro aspetto che voglio raccontare è come vivono i cristiani in Siria: non vogliamo essere una minoranza da proteggere, ma vivere insieme con le altre religioni».

L’appuntamento, dunque, è per venerdì 13 giugno alle 21 alla parrocchia Cuore Immacolato di Maria ad Alessandria. Per vegliare e pregare implorando una pace che sembra ancora molto lontana.

Alessandro Venticinque

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