Care lettrici,
cari lettori,
apriamo questo numero di Voce con la bella intervista di Alessandro Venticinque al nostro seminarista Alejandro Suarez Correa, a cui giovedì scorso, in occasione della solennità del Corpus Domini, è stato conferito il ministero del Lettorato. Alejandro, che ha 29 anni ed è originario di Medellín, in Colombia, ci ha raccontato quali sono state le tappe che lo hanno portato fino a questo punto e ci ha comunicato le sue intenzioni: «Vorrei essere un sacerdote testimone, che sappia trasmettere l’amore infinito che ha ricevuto da Dio. Questo credo sia il mio desiderio. Trasmettere l’amore di Cristo affinché il Suo popolo si senta amato e voluto bene, da parte della Chiesa e dei suoi ministri». Affinché il Suo popolo si senta amato e voluto bene: è un aspetto molto profondo del ministero sacerdotale, quello di far sentire l’altro amato e stimato come Dio ama e stima (mi sembra anche uno dei meno praticati…). Invece è fondamentale essere e sentirsi amati da coloro che Dio ha scelto come guide. Non bastano le liturgie, i precetti, le “cose buone e giuste” per fare una vita cristiana degna di questo nome: abbiamo tutti bisogno di sentirci amati da Dio e dai suoi pastori. E che un giovane seminarista abbia presente questo aspetto, e lo persegua, per me è un segno davvero incoraggiante.
Sfogliando Voce, a pagina 4 troverete il resoconto della Festa d’estate che si è tenuta sabato scorso alla Michel di Alessandria. Io sono andato, e ho fatto bene. Fino al 2020, ogni domenica facevo visita alle ragazze ospiti della struttura e con loro trascorrevo due orette in allegria, cantando, ballando e facendo lo scemotto (cosa che mi riesce benissimo…). Poi il Covid ha cambiato il mondo, e alcune di quelle ragazze si sono ritrovate faccia a faccia con il loro Creatore (che le avrà abbracciate con chissà quale tenerezza). Ebbene, sabato scorso alla festa della Michel ho rivisto alcune delle ragazze con cui cantavo e ballavo prima della pandemia: mi sono commosso, penso mi abbiano anche riconosciuto. Di certo, mi hanno sorriso. Nel loro sguardo limpido ho rivisto l’amore infinito e gratuito di Cristo (di cui ci ha parlato pure il seminarista Alejandro nell’intervista qui a lato): ai tempi mi aveva conquistato e “legato” a quelle domeniche pomeriggio alla Michel che davano una prospettiva diversa alla settimana che stava per cominciare. Credo sia giunto per me il momento di tornare.
Andrea Antonuccio – direttore@lavocealessandrina.it