Home / Prima pagina / Apertura / Uffici pastorali: è ora di cambiare

Uffici pastorali: è ora di cambiare

Il Vescovo ci presenta le cinque nuove aree pastorali della Diocesi

Novità in vista per gli Uffici pastorali della Diocesi di Alessandria. «Come le parrocchie si metteranno insieme in Unità pastorali, per vivere una condivisione dei temi pastorali» ci racconta monsignor Guido Gallese «così anche gli Uffici pastorali verranno a breve accorpati in cinque “aree”, ognuna con un responsabile che coordinerà i diversi uffici».

Le aree sono quelle individuate nel Convegno di Verona del 2006, come ci spiega il Vescovo: «La prima area pastorale sarà quella della Vita affettiva, che comprende l’ufficio catechistico, ufficio per la famiglia, ufficio per la pastorale scolastica, servizio diocesano per la pastorale giovanile, ufficio per l’università, servizio per la tutela dei minori e ufficio per le vocazioni. Il responsabile sarà Leonardo Macrobio, e l’organismo conferente è il Collegio Santa Chiara».

La seconda area pastorale sarà quella del Lavoro e della Festa. «Ciò che segna il ritmo della nostra vita, e la maggior parte del nostro tempo, è proprio il ritmo del lavoro e della festa. Questa seconda area pastorale comprende l’ufficio per la pastorale del lavoro, ufficio per lo sport e ufficio per i pellegrinaggi. Il responsabile sarà Giorgio Ferrazzi, e gli organismi conferenti saranno l’impresa sociale “Salve” e il progetto Policoro».

Vita affettiva, Lavoro e Festa. Ma non solo. «Viviamo tutti in un contesto che chiamiamo Cittadinanza, e proprio questo sarà il tema della terza area pastorale, che comprende l’ufficio per la pastorale sociale, per l’ecumenismo e per i migranti. A cui si aggiungerà l’ufficio per la conversione ecologica: un ufficio nuovo, che ha lo scopo quello di seguire la “Laudato si’” di papa Francesco. Il responsabile sarà don Giuseppe Di Luca, e gli organismi conferenti sono i patronati cattolici e tutte le associazioni che fanno un servizio cattolico nel sociale» spiega Gallese. Che, sul nuovo ufficio per la conversione ecologica puntualizza: «La “conversione ecologica” non vuol dire convertirsi per fare la raccolta differenziata… (sorride) La conversione ecologica è guardare al mondo con occhi nuovi, con gli occhi di Cristo. Solo così possiamo prenderci cura davvero del nostro Pianeta. La conversione ecologica non è diventare più “green”, ma più uomini e più divini, addirittura. Perché l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio».

Arriviamo alla quarta area pastorale. «C’è una vicinanza, un ambiente nel quale vivo. Ma c’è anche una storia: il mio ambiente è frutto di un’evoluzione storica. Questa è l’area pastorale della Tradizione. “Tradere” in latino vuol dire consegnare: un tesoro di conoscenze, di attenzioni, di beni che io devo tramandare agli altri in ottima forma, anzi, possibilmente migliorato. Questa è la Tradizione. Non la cura delle cose ammuffite, del passato: noi vogliamo portare nel futuro le cose belle, arricchirle sempre di più e far sì che siano un dono sempre più prezioso per chi verrà dopo di noi. L’area della Tradizione comprende l’ufficio delle comunicazioni sociali, l’ufficio liturgico, l’ufficio per i beni culturali, l’ufficio missionario, l’ufficio per il sovvenire e l’ufficio per l’informatica» spiega monsignor Gallese. «Il responsabile della Tradizione sarà Enzo Governale, e gli organismi conferenti sono La Voce Alessandrina e Radio Voce Spazio» .

La quinta e ultima area pastorale sarà quella della Fragilità. «Vita affettiva, Lavoro e Festa, Cittadinanza, Tradizione… in tutto questo, la vita dell’uomo comporta inevitabilmente delle fragilità: salute, carcere, povertà, matrimoni falliti, e così via. Noi vogliamo prenderci cura delle persone che sono state stroncate dalla vita, in questa area pastorale che comprende la Caritas e l’ufficio della salute. Il responsabile sarà don Stefano Tessaglia, e gli organismi conferenti sono Tribunale ecclesiastico, Consultorio, Opere di giustizia e carità, Solidarietà internazionale ed emergenze, Locanda della misericordia, associazione Betel».

Che cosa cambia, dunque? Si tratta solo di una sorta di “riorganizzazione aziendale”? «Ci sono cinque aree pastorali: in ciascuna di esse si lavorerà insieme e il responsabile avrà il compito di servire gli uffici della sua area in modo tale da delineare, insieme con gli altri direttori, un cammino pastorale. Gli eventi e le attività di questo cammino verranno poi organizzati dai singoli uffici. La Festa degli innamorati, per esempio, potrà essere organizzata dall’ufficio famiglie e dall’ufficio giovani, ma anche da chi opera nell’area della Fragilità o della Tradizione. Tutti coloro che hanno a che fare con quell’iniziativa potranno dare il loro contributo. Così lo sguardo diventa corale, anziché individuale, facendo le cose sempre più in comunione» conclude il Vescovo, che ai cinque nuovi responsabili fa una richiesta ben precisa: «Occorreranno cervello e cuore, ma anche molto coordinamento, come in una squadra in cui ognuno deve tenere la sua posizione e svolgere il proprio compito a beneficio di tutti. Rendiamoci conto di una cosa: questa è una grande novità, e perciò chiedo di guardare la Chiesa con occhi nuovi e reinventarla, spinti dallo Spirito. La nostra Chiesa sta “boccheggiando”: dobbiamo avere il coraggio di cambiare».

Andrea Antonuccio

Leggi anche le altre interviste al vescovo:

Check Also

Famiglia come vocazione e missione

Giornata di formazione regionale per la pastorale familiare A San Michele l’incontro con il direttore …

%d