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Favor Debitoris – La storia di Umberto

Il nostro protagonista non si chiama Umberto ma ha un bel nome lombardo-veneto, come Umberto. Ho scelto di chiamarlo con un nome di fantasia perché, essendo di Alessandria, avrei violato la sua riservatezza. Umberto, non più giovanissimo trova la compagna della sua vita e si sposa. I due hanno una figlia, per loro e soprattutto per la figlia decidono di acquistare una casa. È una scelta più che ragionevole perché gli stipendi di Umberto, di sua moglie e le pensioni dei genitori della moglie garantiscono un reddito che permette di pagare senza problemi una casa modesta ma tutta per loro, una garanzia per la figlia che sta crescendo. Purtroppo per Umberto, come per milioni di altri italiani, nel 2008 arriva la crisi e nel 2012 la crisi si aggrava. La moglie di Umberto perde il posto di lavoro, e negli stessi anni, pur non essendo anziani, muoiono entrambi i suoceri per gravi malattie. Umberto si trova a dover mantenere famiglia e mutuo solo con il suo stipendio. È un operaio specializzato molto bravo nel suo mestiere, lavora in una ditta importante. Spera che presto la moglie trovi un altro lavoro e, nel frattempo, per coprire il mutuo accende una prima cessione del quinto dello stipendio. La moglie in effetti trova un lavoro, ma nel giro di pochi mesi la ditta va in fallimento. Umberto è una persona orgogliosa, è sicuro di farcela con la propria capacità di lavorare, e cerca di tamponare la situazione con una seconda cessione del quinto che gli permetta di continuare a pagare il mutuo e le spese condominiali. Purtroppo la moglie trova solo lavori saltuari e la situazione rapidamente si aggrava. Le due cessioni del quinto dello stipendio riducono drasticamente le entrate della famiglia e in alcuni mesi si fa fatica a comperare il necessario per vivere. Umberto non riesce più a pagare il mutuo e nemmeno le spese condominiali. Il mondo gli precipita addosso, l’orgoglio e la sicurezza della propria professionalità gli impediscono di comunicare ad altri questa sua difficoltà. Il logoramento procede per alcuni mesi, finché Umberto non ce la fa più e tenta un gesto disperato.Per fortuna i compagni del lavoro lo salvano. A questo punto si rende conto che da solo non ce la può fare, si rivolge al parroco e alla Pastorale del Lavoro della diocesi di Alessandria. Il parroco mi contatta, parliamo con Umberto e cerchiamo una soluzione al suo problema. Con un lento lavoro di spiegazione e convinzione facciamo capire alla banca cooperativa che ha erogato il mutuo a Umberto (e che gli ha fatto acquistare anche le quote per diventare socio) che non può tradire la propria storia massacrando una famiglia. Riusciamo così a negoziare un nuovo mutuo, che consente ad Umberto di pagare le rate indipendentemente dal fatto che la moglie trovi lavoro o sia disoccupata. Oggi Umberto e la sua famiglia sono molto più sereni. Sono disposti a raccontare a tutti che non bisogna vivere il proprio dramma come un’umiliazione, ma bisogna avere il coraggio di parlarne con chi può fornire gli strumenti per risolverlo. Le statistiche mi dicono che Alessandria è piena di famiglie come quella di Umberto. Spero che il risultato positivo ottenuto per Umberto stimoli le famiglie in difficoltà, e chi le ascolta, ad aprirsi e a chiedere aiuto. Scrivete a: favordebitoris@ gmail.com.

Giovanni Pastore

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