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Si attendono risposte dal governo

La Serie C chiede ammortizzatori sociali per redditi inferiori ai 50 mila euro

I giorni passano, ma l’incertezza che aleggia sul Paese resta. Misure anti coronavirus prorogate fino al 3 maggio, librerie, cartolerie e negozi per l’infanzia che riaprono in buona parte di Italia ma restano chiusi in Piemonte e Lombardia. E, francamente, oggi non si capisce come tra poco più di un paio di settimane sarà possibile riprendere buona parte delle attività produttive, pur nel rispetto delle prescrizioni che saranno imposte ai datori di lavoro, ai lavoratori e anche a tutti i cittadini. Mascherine, test seriologici, distanze di sicurezza…

Insomma, un mondo completamente diverso da quello che abbiamo lasciato quando tutto ciò è cominciato. Senza dimenticare l’aspetto più importate con il quale tutti dovranno fare i conti quando la vera emergenza, quella sanitaria, sarà quantomeno sotto controllo: quello economico. E anche il mondo dello sport, e del calcio, non fanno ovviamente eccezione.

Nei giorni scorsi, così, si è tenuta una nuova riunione (in video conferenza) del tavolo permanente sull’emergenza Covid-19 tra Lega Pro (presidente Francesco Ghirelli, nella foto), Aic (Associazione italiana calciatori, guidata da Damiano Tommasi) e Aiac (Associazione italiana allenatori calcio, presieduta da Renzo Ulivieri), nel corso della quale si è riflettuto sull’aggravarsi della crisi finanziaria e sulle problematiche sanitarie, economiche e gestionali che la Serie C dovrà affrontare.

L’obiettivo è quello di trovare risposte per l’immediato, ma anche e soprattutto per il medio e lungo periodo, perché non dimentichiamo che lo studio condotto da PwC Tls ha stimato un danno che si aggirerebbe sugli 80 milioni di euro. Due gli aspetti sui quali si è concentrata l’attenzione e sui quali si attende un riscontro da parte del Governo: da un lato, la concessione degli ammortizzatori sociali per i tesserati con un reddito inferiore ai 50 mila euro; dall’altro, l’introduzione di strumenti ad hoc che consentano ai club di sopperire alla carenza di liquidità.

Una nuova assemblea, dunque, verrà convocata in seguito al decreto Cura Italia 2 che si attende a giorni, ma ormai la maggioranza dei presidenti è contraria alla ripresa. Ma in che modo potranno essere supportate tante realtà al limite del crack?

Marina Feola

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