L’Editoriale di Andrea Antonuccio
Care lettrici, cari lettori,
questo numero di Voce è ricco di spunti per la nostra vita: dall’intervista al Vescovo sul senso della Pasqua (e sul significato del tanto, troppo dolore che il Covid sta portando al mondo), fino al paginone con le riflessioni dei nostri sacerdoti sulla Settimana Santa.
Vi abbiamo accompagnato, in un tempo così importante per la Chiesa, cercando (ben coscienti dei nostri limiti) di far emergere la fede per quello che dovrebbe essere: una compagnia bella, reale e indispensabile al Destino di ognuno di noi. Cosa saremmo, oggi, se non avessimo incontrato Cristo e la sua Chiesa? Su che cosa potremmo basare la nostra vita? Quali certezze avremmo per costruire una famiglia, impegnarci nel lavoro o nell’educazione dei figli? Ma anche, più semplicemente: come faremmo ad alzarci al mattino, senza avere almeno un sentore che quello che andremo a fare ha un’utilità per noi stessi e per il mondo?
Non so voi, ma questa è la mia domanda di ogni giorno. E prima ancora di trovare una risposta, mi accorgo che non potrei vivere se non per qualcosa che accade ora, che è presente adesso, in questo istante (non 2.000 anni fa) e abita in mezzo a noi. «È il Signore!» esclamò Giovanni, il discepolo che Gesù amava, riconoscendo Gesù risorto. Ecco, io vorrei proprio fare così, al termine di questa Pasqua: riconoscere il Signore risorto nella realtà di tutti i giorni, su cui spesso ho uno sguardo superficiale.
E vorrei anche recuperare la consapevolezza della mia Pasqua dell’anno scorso, trascorsa in un letto di ospedale per il Covid: non avevo nulla, e invece avevo tutto. O meglio: potevo riconoscere la compagnia di Cristo nella mia giornata, istante dopo istante, perché in quella situazione nulla poteva distrarmi. Vi auguro di vivere, anche in altre circostanze, un’esperienza così bella.
Buona Pasqua a tutti voi!
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it
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