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Neither a borrower nor a lender be

“Cronache dalla galassia” di Enrico Zappa

For loan oft loses both itself and friend, And borrowing dulls the edge of husbandry. In Amleto, Polonio esorta il figlio Laerte, in partenza per la Francia, a non prestare né prendere a prestito denaro, perché spesso è così che si perdono le amicizie e i valori di un gentiluomo. È un precetto che molti avranno amaramente ricordato nel corso dei secoli, fino a giungere alla crisi dei sub prime, ma un’accorta gestione del debito ha consentito a tantissime famiglie e imprese di crescere e migliorare la propria condizione.

La politica economica della Ue ha fatto del debito pubblico uno spauracchio, anche se si è poi scoperto che i vincoli a suo tempo stabiliti nel Trattato di Maastricht non hanno alcun valore scientifico. Anche in Italia si è giunti a prevedere in Costituzione, all’art. 81, l’equilibrio tra entrate ed uscite, ovvero una limitazione all’indebitamento, ma tenendo anche in considerazione la situazione economica (per fortuna). Ma è effettivamente corretto pretendere che uno Stato sovrano, cioè dotato di una banca centrale e della possibilità di creare moneta, debba sottostare a una regola sicuramente corretta per una famiglia?

Sono pochissimi i privati a piede libero che abbiano a disposizione in cantina una stampante sufficientemente sofisticata per creare moneta cartacea spendibile, quindi la risposta è semplice: uno Stato che possa stampare la propria moneta non può temere il debito, perché sarà sempre in grado di ripagarlo! Prima della crisi del 2008 e del Covid, questa affermazione scatenava scene di panico, gente che correva in tondo con le mani nei capelli, altri che ululavano la parola “inflazione” e si presentavano brandendo carriole dove mettere il contante per le sigarette.

Dopo il 2008 le banche centrali hanno iniziato una politica monetaria espansiva e il Recovery fund prevede un ampio ricorso al debito, seppure condizionato nell’erogazione e nelle modalità di rimborso. Alcuni paesi hanno per questo deciso di non sfruttare la parte a debito del Recovery fund, vista la maggiore convenienza a indebitarsi sul mercato, senza vincoli e a tassi più bassi. Debito pubblico e deficit non sono quindi il male assoluto, se gestiti da un paese dotato di vera sovranità monetaria, ma strumenti di crescita e di politica.

Nel frattempo in Cina sono riusciti a riprodurre una reazione di fusione nucleare che, per 101 secondi, ha raggiunto le temperature solari, mentre gli Usa programmano una seconda spedizione su Marte. Avranno fatto bene i conti?

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