Intervista alla maestra Federica Bellan
Che cosa fanno i nostri bambini a scuola tutto il giorno? Che cosa pensano, come vivono? E soprattutto noi genitori, zii, nonni, educatori, come facciamo a farli stare bene quando rientrano a casa, anche in relazione a quanto hanno vissuto durante la giornata? Con che parole possiamo spiegare loro quello che accade nella nostra vita e nel mondo in generale, parlando un linguaggio che per loro risulti chiaro? Per rispondere a queste domande, inauguriamo in questo primo numero di settembre una nuova rubrica, dove gli insegnanti di religione ci aiuteranno a districarci al meglio nel mondo interiore dei loro piccolo alunni, grazie al loro osservatorio privilegiato. Partiamo con il momento più importante di ogni autunno, ovvero il rientro a scuola. Ecco i consigli della maestra Federica Bellan (nella foto qui sotto), 43 anni, 19 di questi passati a insegnare religione alla primaria (attualmente insegna all’Istituto comprensivo “Annibale Caretta” di Spinetta Marengo).
Federica, che consigli possiamo dare ai genitori per far vivere ai loro bambini un rientro in classe il più sereno possibile?
«Anzitutto fare colazione: sembra scontato ma non tutti i piccoli mangiano qualcosa prima di uscire di casa e questo rende difficoltoso “reggere” la mattinata. Poi andare a dormire presto: a parte che loro te lo dicono sempre, ma se un bimbo ha fatto tardi la sera lo capiamo subito appena mette piede in classe. Oltre a queste perle di buon senso, io vorrei proprio spronare i genitori ad abbracciare i loro figli, più di quello che farebbero di solito, perché noi non possiamo farlo. Manca proprio il contatto fisico che avevamo prima e che rendeva tutto più “familiare”: persino per il girotondo dobbiamo tenere un metro di distanza. Ai bambini manca molto questa dimensione, soprattutto ai più piccoli, quindi i genitori dovrebbero sopperire con un surplus di coccole».
Prima che l’anno scolastico inizi, possiamo fare qualcosa di utile per farglielo apprezzare di più?
«Nella mia esperienza di insegnante ma anche di mamma mi sento di suggerire ai genitori di dare la giusta importanza a ogni momento che segna in qualche modo questo rientro tra le mura della scuola. Come si può fare concretamente? Per esempio, prendendosi cura insieme del materiale scolastico. Prendete l’elenco e leggetelo insieme al bambino, poi andate al supermercato o in cartoleria ad acquistare quaderni, penne e gomme con lui: anche online si può riempire il carrello insieme. Una volta a casa, mettete tutto sul tavolo e rimirate i vostri acquisti. Etichettate tutto facendovi aiutare dal piccolo e poi preparate la cartella insieme. Ogni sera, date uno sguardo insieme all’astuccio e ai libri, responsabilizzando il bambino ma anche facendogli capire che voi avete cura delle sue cose assieme a lui. Lo dico perché in classe molte volte i bimbi che arrivano senza materiale a volte sono talmente mortificati (“la mamma si è dimenticata….”) da avere i lucciconi agli occhi».
E quando rientrano a casa?
«Vale lo stesso discorso: chiedete sempre ai bambini cosa hanno fatto a scuola, ascoltateli con attenzione, date loro importanza. “Che cosa hai fatto oggi a scuola? Questa pagina di quaderno? E hai scritto / disegnato tutto tu da solo? Ma bravissimo!”. Anche se rientrate da una lunga giornata di lavoro e il bimbo è stato con nonni o babysitter, ci sono sempre 10 minuti in cui si può chiacchierare prima che vadano a dormire, un momento per riguardare la cartella insieme per essere certi che ci sia tutto: tante piccole occasioni per farli sentire sempre guardati con amore».
(Continua nel prossimo numero)
Zelia Pastore
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