L’Editoriale di Andrea Antonuccio
Care lettrici, cari lettori,
avete tra le mani un numero di Voce veramente ricco di contenuti: dall’intervista di apertura al nostro Vescovo sul nuovo Sinodo “minore” sulle Unità pastorali (leggerete nel pezzo perché si chiama così) al resoconto del primo incontro dei Martedì d’Avvento (un “Nota bene”: chi è rimasto a casa si è perso una serata molto interessante).
In mezzo al settimanale, come sempre, troverete il nostro Paginone. E qui, carissimi tutti, vi suggerisco di leggere con calma e attenzione l’intervista (clicca qui per leggere l’intervista) che il nostro Alessandro Venticinque ha fatto a padre Pier Luigi Maccalli, il missionario italiano rapito in Niger dai miliziani jihadisti nel 2018, e liberato nel 2020. Di padre Maccalli si è parlato, e si parla ancora, molto: potete trovare online diversi articoli che lo riguardano. Ecco, noi abbiamo voluto fare qualcosa di diverso, provando a “esplorare” l’aspetto della vita che ci interessa di più: quello della fede.
Una fede provata, sperimentata in una situazione–limite nella quale la maggior parte di noi non si troverà mai: prigioniero nel deserto, senza niente (niente!) se non il silenzio e un invitato sorprendente, Gesù Cristo. Una Presenza reale che, come ci ha raccontato padre Maccalli, lo ha sostenuto e accompagnato per tutto il tempo. Una Presenza senza la quale, ha detto il missionario, «si cade soltanto in molto attivismo. Che è importante, ma non basta».
Ecco, forse mettendoci a pensare e organizzare attività (anche cattoliche) dovremmo ricordarci di queste parole, frutto di una sofferenza temprata dalla preghiera e dal silenzio. L’infinito silenzio dell’Infinito, nel quale il Mistero diventa più chiaro e definito. Chi di noi l’anno scorso è finito in un letto di ospedale durante il periodo “nero” del Covid ha avuto la possibilità di fare la stessa invincibile esperienza di padre Maccalli: Gesù Cristo compagnia di Dio all’uomo. In qualunque situazione.
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it
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