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Grigi, dopo la sosta sette finali

A Terni la terza sconfitta di fila: un 3 a 0 che fa male

Non sempre i numeri spiegano tutto, è vero. Però difficilmente mentono. E tre K.O. consecutivi (tutti per 3-0) in sette giorni, con quello di Terni che si è aggiunto ai due rimediati con Frosinone e Monza, non può non far suonare il campanello di allarme per una squadra che, pur tra mille difficoltà, continua a dimostrare di non volersi arrendere. Anche alla sfortuna, che al “Liberati” ha costretto Longo a fare i conti con ben dieci assenzeil Covid ci aveva fatto dimenticare che esiste anche l’influenza, ma così tante defezioni una realtà come la nostra non può permettersele. Prendiamo atto e andiamo avanti»).

Oltre a non mentire, i numeri però possono essere impietosi, come quando evidenziano che sono quattro le gare senza gol per i Grigi e soprattutto dodici le giornate passate dall’ultimo successo, il clamoroso 2-0 casalingo con il Benevento del 22 gennaio: un ruolino di marcia che evidenzia uno dei punti deboli della squadra, incapace di sfruttare al meglio le occasioni che pur riesce a costruire («ma non si può pensare di arrivare in porta sempre con la manovra. A noi stanno mancando quei gol dove ogni tanto uno sposta la palla e la mette dove il portiere non può arrivare, perché c’è bisogno pure di questo per vincere o pareggiare le partite e metterti in una condizione psicologica diversa», la sottolineatura del tecnico).

La parola d’ordine, complice la sosta, adesso è recuperare uomini ed energie, «perché una squadra come la nostra, per la sua rosa e per i suoi problemi strutturali – dice ancora Longo – ha patito tremendamente un “torneo stile Viareggio” come quello disputato finora, per usare la definizione di Lucarelli che condivido. Ho visto squadre spappolate rispetto ad altre ed è innegabile che i valori cambino tremendamente se si gioca ogni 48 ore: così la settimana di lavoro non vale più nulla. Allenamenti pochi, abbiamo solo giocato. E, in un contesto del genere, possono essere avvantaggiate solo le formazioni con elementi di qualità, perché è più l’allenatore nelle mani dei giocatori che viceversa. Non parlo solo per noi, ma chiaramente chi lotta per salvarsi è più penalizzato».

Dopo la sosta mancheranno sette partite, con quattro scontri diretti in casa: «Sfide che dovremo affrontare a mille: potessi, andrei a giocarle adesso per quanto grande è la voglia di raggiungere l’obiettivo. Ci penserò io a dare la carica giusta ai ragazzi e so che stavolta risponderanno presente».

Si ripartirà da una classifica che vede l’Alessandria aggrappata con tutte le sue forze al quintultimo posto (che varrebbe i playout) a quota 25 punti, uno solo in più di Cosenza (sconfitto dalla Reggina, ma con la gara con il Benevento da recuperare) e Vicenza (che ha battuto in casa l’Ascoli 2-0 e che sembra iniziare a raccogliere i frutti di un mercato che proprio Longo aveva definito pazzesco). Crotone, sconfitto a Monza in pieno recupero, fermo a quota 19, mentre è salito a 14 il Pordenone, che ha pareggiato con il Brescia. Resta lontana la Spal (32), nonostante la sconfitta subita in casa per mano della Cremonese e che arriverà al Moccagatta, per la prima delle sette finali, sabato 2 aprile.

Marina Feola

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