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«Mamma, ho mal di testa!»

La pediatra risponde

«Mamma ho mal di testa… oggi non vado a scuola vero?»: è una vecchia tecnica che usano i piccoli astuti, ma potrebbe anche essere la spia di un disagio più importante.
Il mal di testa nei bambini può essere emicrania, sinusite o difetto della vista, ma anche una meningite. Come capire quando un mal di testa non deve fare paura? Come riconoscere i vari mal di testa nei bambini? Lo abbiamo chiesto alla nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli (nella foto).

Dottoressa, come facciamo a capire se si tratta effettivamente di mal di testa o è solo il desiderio di ricevere qualche coccola?
«Spesso i nostri bambini dicono di avere mal di testa soprattutto in età scolare. Sembra che circa il 25% di bimbi in questa fascia di età riferisca che ha avuto almeno un episodio di mal di testa nell’ultimo anno. Questo capita quando vogliono attirare l’attenzione: poi però invece di stare fermi con la testa appoggiata sul tavolo o si coricano sul divano svolgono come se niente fosse le attività di gioco o guardano la tv».

Quali segnali noi adulti non dobbiamo sottovalutare?
«Dobbiamo porre attenzione se rimangono fermi, coricati continuando a manifestare malessere e dolore, perché in questo caso potrebbero essere i primi sintomi di una forma influenzale: conviene quindi controllare la temperatura e aspettare nuovi sintomi. Altra causa di cefalea secondaria può essere l’ipovisione. Accade così: il bimbo per sforzare l’occhio e cercare di vedere meglio tiene posture inappropriate e contrae la muscolatura del capo, con conseguente dolorabilità locale».

In che forma si può presentare il mal di testa?
«Esistono diverse tipologie di mal di testa cosiddette primarie: La cefalea da tensione con dolore pesante intenso, come una morsa, intorno ad entrambi gli occhi, modesta intolleranza a luce e rumori che risultano fastidiosi ma non invalidanti. Colpisce di più gli adolescenti. La cefalea vascolare o a grappolo che si manifesta con dolore monolaterale del capo e lacrimazione sempre da un lato. Sono più colpiti gli adolescenti più grandi e di sesso maschile. Nell’emicrania (la più frequente causa di cefalea primaria cioè non legata ad altre cause) il dolore è pulsante (i bambini dicono di sentire il cuore in testa), monolaterale preceduta da oppure no da “aura“, cioè con sintomi di nausea e vomito e a volte lampi visivi, con forte intolleranza a luce e rumori e altre manifestazioni, come formicolii o disturbi della parola. In questo vi è una predisposizione genetica confermata da altri casi in famiglia».

Quali possono essere i fattori che contribuiscono ad un esordio del mal di testa?
«Lo stress e l’ansia possono essere fattori scatenanti come pure l’esposizione a lungo a luci lampeggianti, al sole o a forti rumori. Meglio evitare cibi come cioccolato, formaggi, cibi affumicati, insaccati e frutta secca. Il bimbo che soffre di cefalea ha spesso più di 6 anni e di frequente può esserci sotto una causa emotiva: questo elemento non è da sottovalutare e richiede eventualmente la consulenza di uno psicologo».

Ci sono altre motivazioni per cui un bimbo potrebbe soffrire di mal di testa?
«Le cause secondarie di cefalea potrebbero essere molteplici. Non sottovalutiamo la stanchezza e lo stress, l’utilizzo eccessivo di videogiochi, la carenza di ferro, le infezioni delle prime vie aeree (s. influenzali, riniti e faringiti ecc., la sinusite (dolore frontale o mascellare e muco in retrofaringe) che si manifesta dagli 8 anni».

E lo scenario peggiore quale potrebbe essere?
«La cefalea può presentarsi anche nelle meningiti o meningo-encefaliti (il bambino è molto abbattuto, ha dolore nel muovere la testa, non riesce a stare disteso ma preferisce stare sdraiato su un fianco con le gambe piegate, ha febbre e vomita) e purtroppo anche nei tumori cerebrali infantili (fortunatamente in casi molto rari)».

Z. P.

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