Da molti anni ormai le diocesi di Acqui, Alessandria, Asti, Casale Monferrato e Tortona hanno come punto di riferimento, per la formazione teologica dei docenti di religione e degli operatori pastorali, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) della nostra città. Abbiamo rivolto qualche domanda al canonico Fabrizio Casazza,
che dal 2014 ne è il Direttore, per conoscere meglio questa importante realtà ecclesiale e culturale. Don Fabrizio, qual è il senso e la finalità di un Istituto di Scienze religiose?
«L’ISSR ha lo scopo di dare una formazione teologica accademica a laici e religiosi per una loro cosciente e
attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione, favorendo l’assunzione di compiti professionali nella vita ecclesiale, in particolare la preparazione dei docenti di Religione cattolica nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.
L’Istituto propone l’approfondimento e la trattazione sistematica, con metodo scientifico, della dottrina cattolica attinta dalla divina Rivelazione, e promuove la ricerca delle risposte agli interrogativi umani, alla luce della stessa Rivelazione, con l’ausilio delle scienze filosofiche, delle scienze umane e delle scienze della religione».
Che cosa si studia in un Issr e quali lauree rilascia?
«L’Issr prevede un percorso di studi della durata di cinque anni, strutturato in due cicli: il primo ciclo, della durata di un triennio, al termine del quale lo studente consegue la laurea in scienze religiose; il secondo ciclo, della durata di due anni, qualificato come biennio specialistico, al termine del quale si consegue il titolo di laurea magistrale in scienze religiose. Nel primo ciclo, o triennio, vengono trattate tutte le fondamentali discipline filosofiche e teologiche, in modo che al titolo conclusivo di laurea in scienze religiose corrisponda una sufficiente completezza di formazione filosofico-teologica. Il programma degli studi del primo ciclo prevede discipline come storia della filosofia e filosofia sistematica, Sacra scrittura, teologia fondamentale e dogmatica, teologia morale, Liturgia, storia della Chiesa, diritto canonico. Nel secondo ciclo, o biennio specialistico, oltre ai corsi riferiti ad alcune delle menzionate discipline, in particolare quelle prettamente teologiche, alle esercitazioni, ai corsi opzionali e ai seminari, sono proposti i corsi delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di specializzazione, ossia didattico».
Chi può iscriversi al vostro Istituto? «Possono frequentare i corsi dell’Issr tutti coloro che desiderino avere una qualificata preparazione nelle discipline teologiche e nelle scienze religiose. Per conseguire i titoli accademici bisogna essere in possesso di un diploma di scuola superiore. Tuttavia, oltre agli studenti ordinari vi possono anche essere studenti uditori che, pur non volendo o non potendo conseguire la laurea, desiderano però frequentare qualche corso specifico come formazione o aggiornamento. È questo il caso di sacerdoti, diaconi, catechisti, educatori o operatori pastorali che si impegnano a rivedere o approfondire seriamente alcuni aspetti della fede per meglio esercitare il loro compito ecclesiale».
Un versetto biblico, “Adorate il Signore Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15), ispira tutta l’azione del nostro Istituto e il senso ideale dello studio teologico. Perché la scelta di questo “motto”? «Pur non essendo un “motto” ufficiale, questo passo biblico illustra molto bene il senso della ricerca teologica nei suoi vari aspetti: conoscenza viva del mistero di Cristo in dialogo con i nostri contemporanei. Come si esprimeva nel 1990 la Congregazione per la dottrina della fede citando proprio questo brano, «conoscenza e vita, verità ed esistenza sono intrinsecamente connesse.
La verità donata nella rivelazione di Dio sorpassa evidentemente le capacità di conoscenza dell’uomo, ma non si oppone alla ragione umana. Essa piuttosto la penetra, la eleva e fa appello alla responsabilità di ciascuno». Come si capisce, il campo d’azione è immenso».
Abbiamo compreso la realtà di oggi, significativa e molto promettente. Ma cosa si potrebbe fare per valorizzare ancora e meglio l’Istituto, con i valori ecclesiali e anche culturali che può sviluppare? «Innanzi tutto si può entrare in contatto con l’Issr, situato in via Inviziati, nel centro cittadino, attraverso i suoi docenti e i suoi studenti, che formano una comunità non solo accademica ma anche ecclesiale, poiché l’attività di ricerca che vi si svolge è promossa e sostenuta dalle cinque diocesi con i rispettivi Vescovi e presbitèri. Approfitto per ringraziarli per l’entusiasmo e la generosità con cui molti sacerdoti si prestano all’insegnamento, nonostante i molteplici carichi parrocchiali. Mi piacerebbe che a molti venisse voglia di approfondire in modo qualificato la propria fede. Ciò porterà un arricchimento anche per la vita spirituale, troppo spesso confusa, come se la fede s’identificasse o con una emotiva sensazione di benessere interiore o con una serie di attività da svolgere. In fondo Gesù ci ha detto che la vita eterna, cioè la vita autentica e pienamente umana, consiste in una conoscenza vitale con la Trinità. L’Issr vuole dare il suo piccolo ma significativo contributo in questa direzione». L’Istituto è in via Inviziati 1, presso il Centro pastorale S. Chiara (tel. 0131.226286). Le iscrizioni sono aperte fino al
17 ottobre prossimo.
S.T.