Se siete arrivati a leggere fino a qui siete già oltre la media nazionale. Infatti i risultati di uno studio della Columbia University parlano da soli: il 59% degli articoli condivisi sui social media
non sono mai stati letti. È tipico della cultura di oggi. Le persone formano le loro opinioni su un titolo o un sommario, senza fare nessuno sforzo per andare più in profondità.
Come si pongono gli operatori della comunicazione di fronte a questo assunto?
Personalmente me lo sono chiesto più volte in questa esperienza con “La Voce” e capisco la difficoltà dei giornalisti quando sono costretti a “vendere” il loro giornale o cercano di rendere più interessante un tema che secondo loro interessante non è.
Hanno paura di non colpire o peggio ancora di non arrivare al lettore, di non farsi leggere.
Quel che mi sono risposto è che rendere “più interessante” un argomento ha come conseguenza (quasi certa) la distorsione della realtà.
Inoltre, l’emotional marketing dice che la gente condivide maggiormente le notizie che suscitano emozioni negative come rabbia e tristezza.
La somma di questi due studi ci dice che il modo migliore per vendere è trovare la polemica nascosta dietro la notizia, in questo modo la condivisione è assicurata.
Mi piacerebbe discutere di questo tema con i giornalisti delle testate locali per capire cosa ne pensano loro.
Nel frattempo, non fermiamoci al titolo.
Enzo Governale