Eccellenza, vogliamo parlare del suo rapporto con i mezzi di comunicazione. Cosa guarda cosa ascolta, ha un televisione in casa?
«Sì, in casa ho la televisione ma non la guardo».
Come mai?
«Sono un obiettore di coscienza sulla televisione! Lo trovo un mezzo di comunicazione particolarmente violento, nel senso che ha troppo potere sull’utente. Quando avevo 15 anni si era guastato il televisore, e dopo un consiglio di famiglia decidemmo di non ricomprarlo. Da allora che non lo guardo più. Ovviamente rimanevamo aggiornati attraverso i giornali, e in compenso il dialogo in famiglia è notevolmente aumentato. La televisione, con i suoi montaggi elaborati che presentano la realtà in modo spesso discutibile e meno verificabile del giornale, è un mezzo sul quale si ha troppo poco controllo. La televisione inoltre riesce a far intendere anche ciò che non dice esplicitamente. Per esempio, il giornalista dice che il Papa ha detto qualcosa e ne presenta un suo riassunto nel quale ci sono anche citazioni letterali, mentre scorrono immagini del Pontefice che sta parlando; il problema è che non è detto che il riassunto del giornalista sia fedele… ma a causa delle immagini del Papa che parla, il telespettatore rimane convinto che lui abbia affermato quelle cose. Il telespettatore afferma: lo ha detto, l’ho sentito io! Ma in realtà lo ha solo visto, ha sentito solamente il riassunto del giornalista, non le esatte parole del Papa».
Quali sono i mezzi di comunicazione che le piacciono e che usa?
«Io uso maggiormente internet: niente televisione, niente radio, leggo molto i giornali e vado su internet. Anche sul giornale sto sperimentando la parte digitale ma sono ancora molto indeciso. Senza dubbio il giornale digitale ha una sua comodità, puoi leggere ovunque e non hai il problema dell’abbonamento. Ma la carta rimane ancora più bella del digitale».
Che cosa le piace leggere?
«Solitamente io parto dalle notizie di Google news, che ho programmato per avere una prevalenza di notizie da Avvenire e dal Sole 24ore. Guardo anche lo sport, soprattutto il motociclismo».
Le piace?
«Sono sempre stato un grande appassionato di Formula 1, poi mi ha stufato completamente e sono passato alla MotoGP e al football americano. La MotoGP è spettacolare: mi sorprende sempre l’abilità dei piloti, che risalta molto di più rispetto al mezzo meccanico. Invece il football americano mi piace perché è una partita di scacchi giocata in modo molto fisico».
So che ha una passione per i film. Non avendo la tv, come li guarda?
«Ho un grande numero di dvd, e oggi uso molto Netflix».
Quali sono i suoi gusti cinematografici?
«I miei gusti cinematografici stanno regredendo: sopporto sempre meno la violenza e i film che vogliono costringermi ad avere un pathos ingiustificato. Non sopporto le serie tv e apprezzo sempre di più i documentari. Le serie tv sono fatte per avere audience, e benché partano da un’idea intelligente tutto si risolve in un “menare il can per l’aia”. Trovo invece che i film siano fatti meglio: mi piacciono quelli storici e le commedie più leggere, utili per scaricare la testa. Il mio film preferito è “Apollo 13”: mi piace perché è la storia di un uomo che si cimenta in una sfida incredibile; c’è la tecnologia, c’è il coraggio. Poi l’episodio mi colpì molto la mia fantasia: da bambino mi piacque così tanto che ci scrissi un tema di 20 pagine al proposito. Anche “Il gladiatore” è una mia passione: al di là del film e delle vicende rappresentate, il filo conduttore è la vita eterna».
Quale musica ascolta?
«Senza dubbio quella che ascolto di più è la colonna sonora de “Il gladiatore”. La uso quando ho problemi a dormire perché è talmente bella che mi rapisce da qualsiasi pensiero, mi immerge in sé, così mi rilasso e riesco a prendere sonno. Anche Tchaikovsky avrebbe questo effetto per me ma ha degli “scoppi” che dal punto di vista del suono sono molto alti, e quindi mi risvegliano. Poi ascolto la musica classica, il “Messiah” di Händel, soprattutto in Avvento e Quaresima».
A cura di Carlotta Testa