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Cento anni fa – Proclama del Re e giornali al fronte

Scorrendo i numeri de L’Ordine relativi al termine dell’anno 1917 rilevo subito un grande spazio riservato alle notizie sulla “sottoscrizione per i profughi” che al 28 dicembre ammontava a £ 6.957,56; nonché su “La nostra Guerra che registrava una accanita battaglia sull’altipiano di Asiago, dove i nostri opponevano una validissima resistenza alle truppe austriache di Conrad: Stazionarie le condizioni sul fronte occidentale francese dove pare che la Germania prepari una offensiva con le truppe asportate dal fronte russo. Il Proclama del Re: L’11/11, con trofirmato da tutti i Ministri, cita “Italiani! Il nemico favorito da uno straordinario concorso di circostanze ha potuto concentrare contro di noi tutto il suo sforzo……(e termina con)..Al nemico che ancora più che sulla vittoria militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine,si risponda con una voce sola: Tutti siamo pronti a dar tutto per la vittoria e per l’onore d’Italia”. Consiglio Interalleato di Guerra: Nel Comitato Militare Centrale permanente, deciso nei colloqui di Rapallo e composto: per la Francia dal generale Foch, per l’Inghilterra dal Generale Vilson e per l’Italia dal Gen, Cadorna, a sostituire quest’ultimo, con Regio Decreto ha nominato Capo di Stato Maggiore il generale Diaz e come sottocapi i Generali Badoglio e Giardino. Non Più Giornali al Fronte: La Direzione delle Poste comunica che per ordine del Comando Supremo sono sospese tutte le spedizioni di giornali e periodici a militari mobilitati in zone di guerra; A questi inoltre non si spediscano pacchi di peso oltre i 5 Kg. o contenenti generi deperibili, né pacchi diretti a prigionieri di guerra.

Carlo Re

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