Una miscela di sostanze naturali (estratti di piante e minerali) arriva in soccorso di chi soffre di emicrania. Si tratta del composto di tanacetum partenium, griffonia e magnesio, in commercio in Italia come integratore col nome di Aurastop, che in studi scientifici ha rivelato un’efficacia simile ai farmaci sintetici ma senza i loro effetti collaterali. Già dal 2011 tanacetum e magnesio erano inseriti nelle linee guida per la terapia delle cefalee, ma la formulazione con griffonia è stata studiata con successo per la prima volta dal gruppo di neurologi dell’Istituto clinico Città di Brescia (gruppo San Donato) diretti dal dottor Giorgio Dalla Volta. L’équipe ha messo in luce le prime evidenze nel 2016, confermate nel 2017 su una popolazione più ampia di pazienti (grazie a uno studio scientifico a cui hanno partecipato 9 Centri cefalee della Lombardia) sia nel trattamento sintomatico dell’aura emicranica, sia nella prevenzione. Le ricerche hanno poi evidenziato un’efficacia anche in età pediatrica (dai 5 ai 16 anni) con una riduzione della frequenza e intensità degli attacchi emicranici pari al 76% circa e conseguente calo del ricorso ad analgesici in quasi il 62% dei casi. “Benché fossero già note le proprietà di ogni singola molecola di Aurastop, va sottolineato come la miscela ai dosaggi stabiliti riesca a potenziare i benefici, un aspetto di rilievo per un nutraceutico che in quanto tale non ha nessuna controindicazione”, spiega il dottor Dalla Volta. “Aurastop ha dimostrato di riuscire a intervenire nel bloccare l’aura che precede l’attacco, ovvero l’irritazione della corteccia cerebrale che si manifesta con la perdita di capacità visiva, disturbi di parola, formicolii che salgono dalla mano fino al capo, accompagnati spesso da una condizione di astenia e di angoscia, uno stato perdurante anche dopo lo scoppio del mal di testa”. Una situazione disabilitante, che condiziona pesantemente la qualità di vita di chi ne soffre. Il principio attivo del tanacetum, il cui assorbimento da parte dell’organismo è assai veloce, agisce sugli stessi recettori Trp degli anticorpi monoclonali, allo scopo di impedire il legame con il peptide Cgrp responsabile della crisi emicranica. Nella sua azione è supportato dalla griffonia, che favorisce il blocco della trasmissione dell’impulso doloroso. L’azione preventiva dall’attacco emicranico è infine potenziata dal magnesio, che funziona come un calcio-antagonista naturale, impedendo l’iperattivazione della cellula nervosa.
Elena Correggia