Commento al Vangelo di Domenica 18 marzo 2018
V DOMENICA DI QUARESIMA
Siamo giunti alla V domenica del tempo di quaresima e il passo del Vangelo è molto significativo per il nostro cammino verso la Pasqua. Potremmo intitolare questo brano: “Gesù davanti alla croce”.
Benedetto XVI parlando di questo brano il 29 marzo 2009 in una parrocchia di Roma ha spiegato: «come se la Chiesa ci stimolasse a condividere lo stato d’animo di Gesù, volendoci preparare a rivivere il mistero della sua crocifissione, morte e risurrezione non come spettatori estranei, bensì come protagonisti insieme con Lui, coinvolti nel suo mistero di croce e di risurrezione».
I due poli di questa pericope sono la salita a Gerusalemme con la richiesta della folla di vedere il Signore e l’innalzamento di Cristo sulla croce. Siamo a Gerusalemme e Gesù vi è andato per la festa della pasqua. Ci sono dei greci, di religione ebraica, che volevano vederlo: “Vogliamo vedere Gesù”. Questa è un’espressione che dovremmo sempre porci infatti abbiamo sempre bisogno di accostarci a Lui, di incontrarlo nuovamente quasi non avessimo sentito parlare di Lui perché non si finisce mai di conoscerlo! Ogni giorno dovremmo far crescere sempre di più questo desiderio di vedere Cristo.
Come se la Chiesa ci stimolasse a condividere lo stato d’animo di Gesù
Chi ci condurrà da Lui? Proprio questo desiderio ci spinge ad ascoltare la Sua Parola, a cercarlo nella Sacra Scrittura, nei Sacramenti (in modo particolare nell’Eucaristia), nella Chiesa e quindi nell’incontro con i fratelli. Gesù ci chiede di stare con Lui per poter dare frutto; Egli ci ricorda che si vive veramente se riusciamo a dare la vita: è così che accompagneremo tante persone al Signore.
Gesù parla di sé come un seme: dalla Sua morte, come da un seme che marcisce nel terreno, scaturisce la vita eterna. Con la Sua morte Satana viene sconfitto. Infine Gesù afferma che dalla croce attirerà tutti a sé: Egli vede il termine della vita terrena come manifestazione dell’ora in cui verrà glorificato e manifesterà pienamente la luce e la gloria del Padre.
Gesù con queste parole e con il suo esempio invita anche noi a vedere in un modo nuovo tutti gli avvenimenti della nostra vita; ci dice che anche nelle prove e nelle fatiche dobbiamo saper guardare al di là di quello che vedono gli uomini. Tutto quello che nella mentalità del mondo sarebbe la fine per Gesù è l’inizio della realizzazione del progetto di Dio su di noi.
A cura di don Andrea Alessio