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Pensando a Panama: «Voglia di mettersi in cammino»

Da lunedì 22 gennaio fino a domenica 27 gennaio 2019 si svolgerà a Panama la 34a Giornata mondiale della Gioventù. Per la Gmg, il tema scelto da papa Francesco è tratto da un passo del Vangelo di Luca: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Anche la Diocesi di Alessandria parteciperà con una delegazione di una trentina di partecipanti, dai 16 ai 30 anni di età. Per iscriversi, entro il 30 settembre: 339 7148157 – giovani@diocesialessandria.it.

Marco Penno, 18 anni, il prossimo anno farà quinta al liceo Scientifico di Alessandria e svolge il suo servizio nelle parrocchie San Pio V e Cuore Immacolato di Maria.

Hai già vissuto la Giornata mondiale della gioventù in Polonia: parteciperai anche a Panama?
«Certo! Per quanto mi riguarda la Gmg in Polonia è stata una sfida veramente dura in quanto a fatica, ma mi ha dato un sacco di soddisfazioni a livello sia di relazioni con le altre persone, che, soprattutto, per quanto riguarda la mia crescita personale, come cristiano e non».

Che cosa ti aspetti da questa esperienza?
«Mi aspetto un’esperienza più formativa rispetto a quella polacca, perché andrò in un Paese dalla parte opposta del mondo e con una maturità maggiore».

Cosa dicono i tuoi genitori, sono preoccupati per il lungo viaggio?
«I miei genitori non sono preoccupati e non vedono l’ora di farmi fare questa esperienza. D’altra parte mia zia è molto preoccupata proprio per l’enorme distanza».

La Gmg è fissata a gennaio, nel ben mezzo dell’anno scolastico. Questo può essere un problema?
«Si, perché perderò una settimana di lezioni che possono essere importanti per la maturità. Ma la voglia di fare questo cammino è veramente tanta…».

Cosa diresti a un giovane indeciso sul vivere questa esperienza?
«È meglio pentirsi di aver fatto una cosa che pentirsi di non averla fatta».

Papa Francesco vuole una Chiesa che dia più responsabilità ai giovani. Tu che responsabilità ti senti?
«Sinceramente troppa per la mia età. Da un anno all’altro mi sono ritrovato catapultato da un ruolo di supporto a un ruolo organizzativo all’interno della mia parrocchia. Ma queste responsabilità alla fine donano grandi soddisfazioni».

Alessandro Venticinque

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