Il crollo del ponte Morandi a Genova sulla A10 ha destabilizzato la viabilità e le priorità d’investimento. Il sorvegliato speciale è il traffico dell’autostrada A26 Genova-Gravellona, che attraverso la bretella Predosa-Novi della A7 Milano-Genova diventa svincolo preferenziale tra Levante e Ponente. In teoria il progetto del casello di Predosa è abbandonato dal 2013, in pratica l’uscita sarebbe ancora fattibile. L’ex sindaco di Predosa Mario Trucco dieci anni fa modificò il piano regolatore comunale, per agevolare l’opera considerata strategica per il territorio e per lo sviluppo turistico di Acqui Terme, non di meno per il paese, calpestato da 10 km di autostrada A26 e svincolo della A7. Il traffico pesante nei paesi dell’Orba fa riconsiderare la vecchia ipotesi del casello di Predosa: la collocazione originale era Rossavino al confine con Sezzadio e Castellazzo Bormida. Quando la provincia legò l’opera alla bretella Carcare-Predosa in continuità alla variante di Strevi, il tracciato divenne troppo costoso e dispersivo. Sembra una possibilità fin troppo ottimistica. Da sottolineare che sull’autostrada viaggeranno molto anche i pendolari del treno che usufruiscono della linea Genova-Ovada-Acqui Terme, che passa sotto il ponte e ora è coperta di macerie. Per questo il comitato in difesa dei pendolari delle Valli Stura e Orba ha creato un nuovo gruppo su facebook «per condividere il viaggio in auto e alleggerire il traffico», spiega Alessandra Rapetti del comitato.
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