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Il Vangelo e la biro – Shalom

La pace, shalom, nella tradizione ebraica è l’insieme dei beni promessi per il tempo messianico ed esprime l’armonia con Dio, con tutte le donne e gli uomini, il volersi bene, la buona salute: è, quindi, pienezza di tutte le cose che rendono bella e buona la vita. Questo è l’augurio di pace cantato dagli angeli nella notte di Betlemme ma è anche il primo saluto del Risorto agli apostoli radunati nel cenacolo. C’è una tentazione crescente che attanaglia il nostro tempo: quella di ricercare una pace individuale, al massimo per la propria famiglia, per il proprio paese. Ma lo “shalom” è per tutti ed è invito alla ricerca del bene comune e della via per raggiungerlo insieme.

I frequenti allarmismi di matrice politica inducono alla semplificazione forzata di questioni complesse e stanno generando un sentimento di rifiuto e di chiusura. Il nostro impegno, da credenti, deve tradursi in una sempre maggiore capacità di analisi dei fenomeni, di proposte per la giustizia, di promozione di una vita dignitosa per i più deboli. Per fare questo, come scrive il Papa in EG al nr 187: “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascolta re il grido del povero e soccorrerlo”.

Roberto Massaro

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