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Speciale protezione dei minori nella Chiesa – Chi scandalizza uno solo di questi piccoli…

Sono 190, provenienti da tutto il mondo, i partecipanti all’incontro in Vaticano su “La protezione dei minori nella Chiesa” voluto da papa Francesco. Una “tregiorni” che consentirà di fare il punto, chiarire alcuni dubbi e proporre nuove idee su «una sfida urgente del nostro tempo», come l’ha definita nell’Angelus il Santo Padre. Al summit saranno riportate anche le esperienze e le testimonianze di alcune vittime degli abusi.

Una sfida urgente del nostro tempo

Una sfida urgente del nostro tempo

 

«Da giovedì a domenica prossima avrà luogo in Vaticano un incontro dei presidenti di tutte le Conferenze episcopali sul tema della protezione dei minori nella Chiesa. Invito a pregare per questo appuntamento, che ho voluto come atto di forte responsabilità pastorale davanti a una sfida urgente del nostro tempo». Queste le parole pronunciate domenica 17 febbraio dal Papa, al termine dell’Angelus, sul summit che si svolgerà in Vaticano da giovedì 21 a domenica 24 febbraio.

fonte Agensir

Meglio avere meno preti che rischiare la vita di un minore

Meglio avere meno preti che rischiare la vita di un minore

 

Il presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti ha incontrato due vittime, di cui una minorenne, di abusi compiuti da sacerdoti. «Nell’ascoltare il dolore di queste persone» confida Bassetti ad Avvenire «mi sono confermato sul percorso di plagio e, quindi, di abuso di potere che soggiace e prepara quello a carattere sessuale. Una volta di più siamo chiamati a essere rigorosi nella selezione dei candidati al ministero, avvalendoci dell’apporto delle scienze umane: meglio avere meno preti e religiosi, che rischiare la vita di un minore». Nella giornata di lunedì 18 febbraio un altro incontro significativo per il cardinal Bassetti. Infatti, l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha incontrato il presidente e fondatore di Meter onlus, don Fortunato Di Noto insieme con il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò. «Non possiamo che stare dalla parte di coloro che hanno subito degli abusi, un dramma che ci coinvolge tutti e che ci sprona a operare sempre di più per la salvaguardia dei bambini e dei vulnerabili. È un dolore profondo che ci responsabilizza tutti» commenta il cardinale. Bassetti ha poi espresso apprezzamento e riconoscenza da parte di tutta la Chiesa Italiana per l’impegno trentennale di Meter, e don Di Noto dichiara: «Un colloquio intenso, profondo che gratifica e sospinge Meter ad operare sempre di più. Le parole del cardinal Bassetti ci offrono l’evidente sostegno della Chiesa italiana e noi, come associazione, non possiamo che mettere a disposizione, anche per il Servizio nazionale tutela minori della Cei e per tutta la Chiesa universale, la nostra trentennale esperienza, competenza responsabile e azione concreta nel ribadire che non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tale tragedia che coinvolge i piccoli e i deboli».

McCarrick dimesso dallo stato clericale

McCarrick dimesso dallo stato clericale

 

«In data 11 gennaio 2019, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l’accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale». Lo rende noto la Congregazione per la Dottrina della Fede che, nella Sessione Ordinaria (Feria IV) del 13 febbraio ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente e ha deciso di confermare il decreto del Congresso: «Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019. Il Santo Padre ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso».

fonte Agensir

In Vaticano 190 partecipanti da cinque continenti

In Vaticano 190 partecipanti da cinque continenti

È stato presentato in sala stampa vaticana il programma dell’incontro su “La protezione dei minori nella Chiesa”, in programma dal 21 al 24 febbraio. Nove relazioni, tre per ogni giornata, alternate a lavori di gruppo e relazioni di sintesi sui medesimi, una liturgia penitenziale sabato sera e una messa sabato mattina, seguita dal discorso finale del Papa. Questo l’intenso programma per i 190 partecipanti provenienti dai cinque continenti, che saranno impegnati dalla mattina alle 9 al pomeriggio intorno alle 19.20. Dei 190 partecipanti, 114 i presidenti delle Conferenze episcopali: 36 dall’Africa, 18 all’Asia, 32 dall’Europa, 4 dall’Oceania. Sono 14 i capi delle Chiese cattoliche orientali e 12 gli ordinari che non appartengono a nessuna Conferenza episcopale. Completano l’elenco 12 superiori generali (uomini), 10 superiori religiose (donne), 10 prefetti dei Dicasteri vaticani, 4 membri della Curia Romana, 5 membri del Consiglio dei cardinali, 5 tra organizzatori, moderatore e relatori. «Dalla sera del sabato tutta l’Assemblea si trasferirà nella Sala Regia del Palazzo apostolico per una liturgia penitenziale presieduta dal Papa», ha annunciato Federico Lombardi, presidente della Fondazione vaticana “Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”. Stesso luogo per la Messa della domenica mattina, concelebrata dai partecipanti con Francesco, che terrà un discorso finale. Lo schema di ogni giornata prevede una preghiera iniziale, alle 9, a cui segue la proiezione di un video con la testimonianza di alcune vittime. Poi una breve introduzione del Santo Padre, seguita da una prima relazione alle 9.30 e una seconda relazione alle 10.15, seguita a sua volta dai lavori di gruppo. Nel pomeriggio si riprende alle 16, con la terza relazione e le domande. Alle 17 circa, si ritorna in aula per il lavoro di gruppo e la presentazione dei lavori. La serata si conclude con una preghiera e la testimonianza di una vittima, «presente in sala ma riservata», ha precisato il moderatore. A tenere l’omelia, nella messa del 24 febbraio, presieduta dal Papa e conclusa dal suo discorso, sarà monsignor Coleridge, presidente dei vescovi australiani.

M. Michela Nicolais – AgenSir

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