Il Monferrato è un giacimento a cielo aperto di tesori naturali che abbiamo appena solo cominciato a scoprire e che, nel tempo, ci donerà appieno i suoi frutti. Questo in termini di economia agricola, patrimoni culturali, risultati occupazionali. In due parole: rendita turistica. Detto così può risultare poco poetico, ma è ciò che noi italiani – e, talvolta, in queste situazioni i piemontesi in primis – non abbiamo ancora realizzato: l’Italia può (e deve) ripartire, anche economicamente, dal turismo. E ciascun “reparto” ha bisogno dell’interazione con gli altri comparti “produttivi”: così quello enogastronomico ha bisogno delle sinergie con un’attrezzata capacità ricettiva (leggi hotel, b&b e case vacanze), con un’organizzazione museale strategicamente efficiente, con una promozione del territorio che valichi gli ormai stretti confini nazionali ed europei. Forse, prima di noi, ha intuito tutto questo sia chi, fuori dal nostro Paese, cerca di mettere lacci e
lacciuoli ad una possibile e rapida ripresa dello Stivale, sia chi arriva, da molto lontano, con la valigetta piena di soldi sapendo di comprare a dieci ciò che varrà cento… Quindi meglio farla partire subito questa nuova azienda Italia.
Tornando al “nostro” Monferrato, sul fronte della ristorazione di qualità varie sono le realtà che ci rendono orgogliosi e felici a tavola. Come a Terruggia (Al) “Il Melograno“ (tel. 0142401531; www.osteriailmelograno.com), un esempio di saggia armonizzazione della tradizione monferrina con le recenti esigenze dei consumatori: l’attenzione alle intolleranze alimentari è massima e qui anche i celiaci, i vegetariani ed i vegani possono godere di una cucina fatta con il cuore e con arte. Nella mia ultima visita mi hanno conquistato il tonno di coniglio con carciofi e rafano, l’insalata russa della tradizione, i ravioli ai carciofi con zabaione al parmigiano, la guancia di maiale nostrano brasata con purea di patate, i gelati fatti in casa.
A Treville (Al), un bellissimo balcone sul Monferrato, l’”Hosteria Treville” (tel. 0142231654; www.hosteriatreville.it), raccolto ristorante di charme e piacevole eleganza, colpisce per l’accoglienza magistrale ed una cucina di alto livello, dove la materia prima, freschissima e rispettosa delle stagioni, incontra equilibrio e saggia creatività ai fornelli. Ricordo la tartare di gamberi con insalatina di asparagi al the affumicato, il torrone di foie gras con petto d’anatra leggermente affumicato, riduzione di aceto di lamponi e gelato di barbabietole, le pappardelle di farro con polpo brasato, cozze, piselli e pomodorini, il dorso di ombrina con asparagi e foie gras, il cosciotto di coniglio con peperoni, olive taggiasche e patate croccanti, il semifreddo di croccante di mandorle ricoperto di cioccolato bianco con zabaione al passito. E questi sono solo due splendidi esempi… Il Monferrato è a due passi, godiamocelo!
Roberto Formica