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Il “Compianto”

Dentro l’arte

A Castellazzo un seminario sul pregiato manufatto

Castellazzo Bormida ospiterà giovedì 11 ottobre un importante appuntamento culturale dedicato a una delle opere d’arte più segrete e significative del suo patrimonio, il gruppo statuario del Compianto dell’Oratorio della SS. Pietà, sede di un convegno interamente dedicato all’opera. Obiettivi: quello di approfondire la conoscenza di un oggetto che per troppi secoli è rimasto poco conosciuto e, appunto, quello di avviare un restauro che oltre a consentire la salvaguardia e la conservazione dell’opera, ne permetta anche una migliore e più approfondita conoscenza. Apriranno i lavori – concentrati in orario pomeridiano, a partire dalle ore 17 – il sindaco Gianfranco Ferraris e l’assessore alla cultura Gianna Talpone. Si proseguirà con i saluti del parroco, don Giovanni Sangalli, che da tempo, con la collaborazione dell’arch. Stefano Bagliani, è impegnato per recuperare i fondi necessari almeno per avviare il restauro e che è riuscito a ottenere contributi importanti dalle due Fondazioni della Cassa di Risparmio di Alessandria e della Cassa di Risparmio di Torino.

Dopo questa parte iniziale, si entrerà in pieno tema con un intervento del nuovo Sovrintendente alle Belle Arti per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, il dottor Andrea Muzzi, il Delegato vescovile per i beni culturali, prof. diac. Luciano Orsini, e il Presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali dell’Alessandrino, ing. Piergiacomo Guala. Nel corso del convegno, proprio da parte della Consulta, sarà comunicata l’entità della cifra che la recente assemblea dell’associazione ha stanziato per partecipare al restauro. Nella seconda parte del pomeriggio sono poi previsti gli interventi e le comunicazioni di natura più scientifica, quelli del dottor Roberto Livraghi, segretario della Consulta, della dott.ssa Giulia Marocchi, funzionario della Soprintendenza, del prof. Fulvio Cervini, curatore della mostra “Alessandria scolpita” e docente di Storia dell’arte medievale all’Università di Firenze, e della restauratrice Silvia Balostro, titolare dell’omonimo laboratorio di restauro a Vignole Borbera, ove già si era svolta una prima fase di interventi di consolidamento del gruppo. Le conclusioni saranno affidate alla prof.ssa Gianna Orsi Varosio del Fai, gruppo di Castellazzo.

Il Compianto è uno straordinario manufatto la cui storia antica è ancora pervasa di oscurità, ma che gli studiosi ormai assegnano con relativa sicurezza alla seconda metà del Quattrocento. Il confronto con altre opere presenti alla mostra di Palazzo Monferrato ne ha favorito una attribuzione, ancora molto dubitativa, a una bottega di artisti alessandrini. Certamente il restauro, oltre a consentire di mettere in salvo un’opera gravemente sofferente, potrà forse fornire qualche risposta anche a questi interrogativi. «La mostra Alessandria scolpita – ha dichiarato Roberto Livraghi, promotore di quel progetto – sta continuando a dare frutti positivi in termini di restauri e di conoscenza. Credo si debba giudicare un progetto espositivo non solo dal numero di visitatori che esso sa generare, ma anche dai progetti a cui dá vita. Il caso del Compianto di Castellazzo è davvero emblematico, ma sono certo che non sarà il solo. Anche per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, il gioco di squadra paga».

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