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Ospedale in festa per San Biagio

Vita della diocesi

Con il ricordo di don Giovanni Semino

L’azienda ospedaliera “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” celebrerà nei prossimi giorni la festa del suo secondo patrono, San Biagio. Le scarse notizie biografiche riportano sempre il suo martirio e il vasto culto popolare, tra i più diffusi sia in Occidente che in Oriente, legato specialmente alla guarigione di ogni malattia della gola e delle vie respiratorie. Biagio aveva scelto di dimorare su un monte e da lì si prodigava nel soccorso di poveri derelitti e nelle cure di animali selvatici feriti. Fu questa la causa della sua persecuzione. Il governatore romano, racconta la sua antica “Passione”, aveva infatti disposto la requisizione di tutte le bestie feroci che popolavano i boschi per utilizzarle nelle persecuzioni dei cristiani. Biagio, arrestato, venne portato in carcere e nel lungo cammino per raggiungere la prigione fu protagonista di miracoli che gli avrebbero portato grandissima fama e la santità. Per primo incontrò una madre con il suo bambino, quasi soffocato da una lisca di pesce rimastagli in gola. Invocata la protezione e l’intervento di Dio, il bimbo espulse immediatamente la lisca e tornò sano senza danno alcuno. In un successivo incontro Biagio ottenne da un branco di lupi famelici la restituzione di un maialino che essi avevano sottratto ad una povera vedova. Più tardi, ormai in carcere in attesa del martirio, è la stessa donna a visitarlo e a sfamarlo. Il potere di San Biagio come guaritore di ogni malattia della gola e delle vie respiratorie si diffuse rapidamente, così come la consuetudine di celebrare il suo ricordo e naturalmente di intitolargli istituti ospedalieri. Anche nella nostra città l’ospedale di San Biagio, insieme a quello di Sant’Antonio, costituiva uno degli undici luoghi di cura dell’Alessandria medievale; già documentato in un atto del 1353, era situato nel quartiere Rovereto e ospitava soltanto ricoverati maschi.

Le nostre celebrazioni di quest’anno 2020 inizieranno sabato 1 febbraio, con l’Eucarestia e il sacramento dell’unzione degli infermi, alle ore 15, in collaborazione con i volontari dell’Oftal.
Domenica 2 febbraio, alle ore 10.30 la celebrazione della Presentazione del Signore al tempio, con la benedizione delle candele. Nella circostanza verrà ricordato monsignor Giovanni Semino (nel tondo), cappellano dell’ospedale dal 1977 al 2010, a dieci anni dalla sua scomparsa.
Lunedì 3 febbraio poi, alle ore 17.30 la Santa Messa solenne nella festa di San Biagio, con la benedizione della gola.

don Stefano Tessaglia

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