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L’idea per finire la stagione è buona

“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli

E così, anche per la Serie C venne il giorno, quello delle decisioni definitive per quanto attiene alla corrente stagione 2019/2020.

Già, perché in occasione dell’ultimo Consiglio Federale si è deciso di disputare solo playoff e playout, lasciando inalterate le tre promozioni e retrocessioni già da tempo annunciate (alludo, ovviamente, a Monza, Vicenza e Reggina, Gozzano, Rimini e Rieti), nonché la prevista finale di Coppa Italia tra Juventus Under 23 e Viterbese, con le altre contendenti “qualificate” a dar vita ai playout (tra il 27 e il 30 di giugno) e i playoff (a partire dal primo di luglio).

Ora, fermo restando che chi scrive non è di certo alieno a critiche, anche severe, nei confronti degli organismi federali e societari, trovo che questa volta sia prevalso il buon senso e che, almeno per quanto concerne la terza Serie, la ciambella sia riuscita con il buco, sia pur con qualche neo (leggi anche Il calcio degli squilibri tra presente e futuro).

Ma voglio spiegarmi meglio: terminare l’intera stagione fuori tempo massimo sarebbe stato obiettivamente un azzardo sicché, a differenza di quanto accadrà (a mio avviso del tutto inopinatamente) per la Serie A, la decisione di premiare le prime della classe e di far retrocedere le ultime non è stata un’idea sbagliata benché gli esclusi dalla cadetteria, soprattutto nel Girone B, ed i cosiddetti fanalini di coda potrebbero avere più d’una ragione per lagnarsi, per la negata possibilità di riscattarsi sul campo.

Ad ogni buon conto, la prospettiva di spareggi che coinvolgeranno le formazioni di maggior pregio, ovvero quelle più traballanti, non mi pare una prospettiva iniqua ed anzi va in direzione di quella meritocrazia che dovrebbe caratterizzare ogni onesta competizione sportiva, il tutto senza dimenticare che la Serie C non avrà mai i problemi di contingentamento degli spazi temporali dei club della massima divisione dibattuti come saranno tra campionato e coppe continentali, con gli Europei per Nazionali all’ultimo orizzonte.

Di contro, la volontà di condurre a termine l’attuale stagione con un mese circa di ritardo rispetto al previsto – opzione mediana tra la regolare prosecuzione e la prematura conclusione – è forse la miglior soluzione sia pur con il neo della facoltatività della partecipazione agli spareggi che, come bene ha osservato il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi, lascia alquanto a desiderare.

Ma, visto e considerato che la perfezione non è di questo mondo (e, a maggior ragione, di questo calcio), mi pare che ben ci si possa, tutto sommato, accontentare…

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