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A Livorno servono certezze

Dopo la vittoria interna con la Carrarese (1 – 0)

Giocare tre partite in sette giorni non è mai semplice. Specie se arrivi da un periodo complicato, con la vittoria che manca da cinque giornate e il segno “x” che si ripete da tre turni consecutivi. Riuscire a partire nel migliore dei modi non è quindi qualcosa che si potesse dare per scontato, tenendo presente il peso di un’avversaria come la Carrarese al momento fuori dai playoff ma partita, come i Grigi, con ben altre aspettative (nella foto capitan Alessandro Gazzi, durante il match di lunedì).

Così, il successo di lunedì sera (decisivo il rigore – dubbio – concesso dopo appena otto minuti per un fallo su Arrighini e realizzato da Eusepi) non ha cancellato i limiti, evidenti, di una squadra che fatica a macinare gioco e a essere incisiva in fase di finalizzazione, ma rinfranca il morale e irrobustisce la classifica.

«Sapevamo di dover vincere anche in maniera sporca – le parole di mister Longo – e avevamo voglia di ottenere i tre punti. Abbiamo approcciato la gara in maniera perfetta, aggredendo i nostri avversari come avevamo preparato, nonostante un assetto tattico diverso da quello che ci aspettavamo. Poi ha prevalso l’ansia di volere portare a casa ad ogni costo un risultato prezioso: la frenesia della riconquista della palla e il non voler rischiare hanno permesso alla Carrarese di gestire la manovra, la cosa che prediligono. Nonostante tutto, però, abbiamo concesso poco. Mi piace l’attenzione con cui la squadra si applica, così come il fatto di non aver subito gol, prerogativa che deve avere chi ambisce ai piani alti della graduatoria. Poi naturalmente sappiamo di dover migliorare su altri aspetti, compreso il gioco sotto pressione».

Specialmente perché le gare alle porte sono due: si parte oggi (ore 15) a Livorno (19 punti), sulla cui panchina debutterà Marco Amelia dopo l’esonero di Dal canto – per il quale è stata fatale la sconfitta con la Pergolettese – e si chiuderà domenica sera al Moccagatta, dove alle 20.30 arriverà l’Albinoleffe.

Marina Feola

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