Giovani e cultura
Giulia, come ci racconta in questa intervista, in occasione della tesi in Accademia ha realizzato un sito (medioevoinalessandria.wordpress.com) in cui tratta monumenti medievali di Alessandria e dintorni e spiega la loro storia. Vi si può trovare una mappa della città medievale e i percorsi tra i monumenti che è possibile fare. C’è poi una sezione che mostra «tutti quei luoghi che non ci sono più ma di cui è importante parlare», con le vicende storiche legate a essi. Infine, il sito informa i lettori della presenza dei Templari sul nostro territorio e spiega la storia dei loro insediamenti.
Giulia, il tuo approfondimento del sostrato medievale cittadino è iniziato con la realizzazione della tesi all’Accademia. Ci racconti come sono andate le cose?
«Ho pensato di realizzare una tesi sui magnifici affreschi di Frugarolo e per la parte pratica ho portato la progettazione del sito medioevoinalessandria.wordpress.com. L’obiettivo era valorizzare qualcosa di vicino a me che era poco conosciuto. Da allora, ho ampliato il sito, che era inizialmente nato per valorizzare e far conoscere gli affreschi di Frugarolo e successivamente si è rivolto all’analisi dei monumenti medievali in città e alla presenza dei Templari sul territorio. Avevo idea di creare una specie di “rete” di luoghi ora non più visibili per farla conoscere e far mostrare la storia che non si “vede” materialmente oggi».
Ecco, questo è stato uno dei motivi per cui sei stata contattata per partecipare attivamente al Festival del 26-29 agosto immagino…
«Esatto. Avevo infatti pubblicato un libro che sarebbe la mia tesi sugli affreschi di Frugarolo, e questo ha attirato l’attenzione, insieme al sito, di Simonetta Cerrini, l’organizzatrice del Festival».
Di cosa hai parlato durante il tuo intervento?
«Ho fatto due interventi: uno sulla storia templare e uno sul mio sito. Riguardo alla storia templare, ho parlato dei miei studi condotti su questo tema, iniziati quando ho trovato fonti che riferivano di alcune cascine nell’Alessandrino che erano “domus templi”, ovvero sedi dei Templari: quella di riferimento era Bergoglio, nel quartiere ora sostituito dalla Cittadella, che si pensa fosse intitolata a Santa Margherita. In Bergoglio c’era una chiesa, oggi non più presente. C’erano altri edifici templari nella zona di Astuti, in particolare due cascine che ci sono ancora adesso: la cascina Masone e la cascina della Torre del tempio. In questi luoghi si offriva anche ospitalità ai forestieri. Come date, siamo attorno al 1270 circa, non oltre il 1300 comunque. Purtroppo della domus templare oggi non è rimasto nulla».
Perché i templari si insediarono proprio in questa zona?
«I templari erano un po’ ovunque in realtà, e Alessandria poteva essere particolarmente attraente per la presenza dei due fiumi».
Era la prima volta che partecipavi a un festival culturale?
«Sì, e devo dire che è stata una bella idea questo Festival, mi sono trovata bene e spero che verrà ripetuto. Ero un po’ tesa all’inizio ma ho parlato di cose che conoscevo bene, per cui non ho avuto problemi».
Ora di cosa ti occupi? Hai intenzione di proseguire con questo progetto di studio dell’arte medievale in Alessandria?
«Sto completando la Laurea magistrale in Economia del territorio a Torino, non ho ancora un’idea precisa sulla tesi, anche se sicuramente mi concentrerò sulla valorizzazione paesaggistica. Sull’arte medievale ho già fatto quanto mi è stato possibile, e il sito è già sufficientemente ampio».
È vero che gli alessandrini sono poco interessati e poco consci della storia della loro città?
«La storia medievale di Alessandria non viene spesso presa in considerazione dagli alessandrini, è vero, ma non per colpa del singolo. Molte cose non le conoscevo nemmeno io prima di fare la tesi, come gli stessi affreschi di Frugarolo, che ho visto la prima volta nel 2018: molto spesso i luoghi di interesse non sono segnalati. Questo però è un problema di molte città, in tutta Italia: non viene dato il giusto risalto ai monumenti presenti sul territorio».
E allora, cosa può fare a questo fine il tuo sito?
«Mi piacerebbe che qualcuno avesse l’idea, prendendo spunto dal mio sito, di indicare e valorizzare i monumenti del comune di Alessandria. Ma non parlo solo di istituzioni: è il pubblico che si deve interessare. La nostra storia non è così difficile né noiosa, e può portare a scoperte davvero sorprendenti. Un passo in questo senso molto apprezzato è stato compiuto dal Comune di Alessandria, che ha creato una sezione sul proprio sito web legata al Medioevo alessandrino, in cui c’è anche il link al mio sito».
Marco Lovisolo
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