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Ricerchiamo quel “noi” alla base delle comunità

Sinodo 2021-2023

Sollecitato più volte in questi anni da papa Francesco, prende l’avvio in questo mese di ottobre il cammino di preparazione verso il sinodo mondiale dei vescovi del 2023 e verso il sinodo della Chiesa italiana (2025).

A differenza del passato, quando gli orientamenti delle comunità cristiane in Italia erano approvati dall’assemblea dei vescovi e poi proposti alle diocesi, alle parrocchie e ai diversi gruppi che li recepivano, ora il nuovo cammino sinodale vuole costruire l’azione pastorale a partire dal basso e dall’ascolto delle persone e del territorio.

Solo così, infatti, è possibile “camminare insieme” (questo il significato della parola greca “sinodo”) e la sfida è grande: sviluppare insieme e dal basso la riflessione e la pastorale: l’ascolto, la ricerca e la proposta rappresentano dunque i tre momenti centrali di questa prima fase di percorso.

Anche gli strumenti di lavoro (che potrebbero essere, per esempio, un’agenda di temi di ricerca, delle schede per l’ascolto e la verifica, una piattaforma digitale per il confronto) saranno funzionali a questa impostazione e avranno il compito di creare prospettive comuni su cui orientare l’ascolto dal basso.

Il cammino sinodale della Chiesa in Italia, poi, si colloca nell’orizzonte più vasto dell’annuncio del Vangelo in un tempo di rinascita, e si armonizza con quello delineato dal sinodo dei vescovi, per la XVI assemblea generale del 2023.

Il cardinal Bassetti ha definito questo processo dal basso come “necessario, e permetterà alle nostre Chiese che sono in Italia di fare proprio, sempre meglio, uno stile di presenza nella storia che sia credibile e affidabile, perché attento ai complessi cambiamenti in atto e desideroso di dire la verità del Vangelo nelle mutate condizioni di vita degli uomini e delle donne del nostro tempo”.

Non si tratta così di un evento o di un convegno da celebrare, ma di uno stile sinodale a cui dare vita, capace di valorizzare il “noi” che è alla base di ogni comunità, dando voce ai vissuti e alle peculiarità di ciascuno e rendendo così viva la figura conciliare della Chiesa “Popolo di Dio”. In quest’ottica, il percorso – che si snoderà dal 2021 al 2025 nel solco delle indicazioni emerse dal Convegno Ecclesiale di Firenze – non può essere precostituito, perché proprio la dinamica del processo sinodale richiede che il cammino si costruisca e cresca man mano, dal basso, facendo tesoro dell’ascolto, della ricerca e delle diverse proposte.

Il primo momento, così, in cui tutte le nostre comunità saranno impegnate, prevede il coinvolgimento di parrocchie, operatori pastorali, associazioni e movimenti, ma anche scuole e università, congregazioni religiose, gruppi di volontariato, ambienti di lavoro, luoghi di assistenza e di cura, in cui costituire dei gruppi sinodali diffusi sul territorio: non solo, come saremmo tentati di fare, nelle strutture parrocchiali, ma anche nelle case e dovunque sia possibile incontrare e ascoltare persone.

don Stefano Tessaglia
Delegato vescovile per il Sinodo

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