Speciale Madonna della Salve/9
Marta, ci darebbe una definizione di Fondazione Solidal per la ricerca?
«Solidal per la ricerca è una fondazione che nasce dalla sinergia tra la Fondazione Solidal onlus e l’Azienda ospedaliera di Alessandria. Si tratta di uno strumento che consente di promuovere la ricerca e lo sviluppo delle conoscenze in ambito scientifico, diventando sempre più consapevoli del fatto che la ricerca rappresenta proprio un valore per la comunità e per il territorio».
Proprio parlando di ricerca, c’è un progetto portato avanti con il nostro ospedale di Alessandria. Ce lo racconta?
«Certamente. Fondazione Solidal per la ricerca sostiene anche il percorso di riconoscimento a istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che l’Azienda ospedaliera di Alessandria, insieme all’Azienda sanitaria locale di Alessandria, hanno avviato ormai da danni sulle patologie ambientali. Si tratta di tutte quelle malattie che sono causate da fattori ambientali modificabili e che secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) rappresentano il 24% delle patologie di tutto il mondo. Le iniziative che Solidal per la ricerca realizza sono orientate principalmente in questo senso, cercando di andare a sensibilizzare la popolazione e la comunità sul tema delle patologie ambientali. Nello specifico c’è una l’iniziativa che si svolgerà il 28 e 29 maggio, in occasione anche dell’evento nazionale di “Cantine aperte”. Presso l’azienda vitivinicola “Betti Carlo” di Mombaruzzo si svolgeranno due momenti, uno il sabato sera e uno la domenica, in cui parte del ricavato della cena e del pranzo sarà proprio devoluto al sostegno della ricerca, nello specifico per la figura del “Data manager”. Si tratta di una una figura che svolge un ruolo cruciale nella gestione della ricerca clinica ma che non è riconosciuta come figura professionale, per cui necessità di borse di studio per poter svolgere il proprio lavoro. Le iniziative di Solidal sono proprio mirate a raccogliere i finanziamenti necessari per poter attivare delle borse di studio e consentire quindi a queste figure di svolgere la loro attività. Solidal quindi si inserisce in iniziative già presenti sul territorio, proprio per far sì che la comunità venga sensibilizzata. Perché in Azienda ospedaliera ci si va non solo per curarsi ma anche per conoscere tutte quelle attività di ricerca svolte nello specifico e patologia ambientale».
Qual è il rapporto di Marta Bezzi con la Madonna della Salve?
«La Madonna della Salve sicuramente è il simbolo che ci rappresenta, che rappresenta la nostra comunità. Sicuramente da cristiana posso dire che Maria ci insegna cosa significa credere e ci supporta in quella che è la quotidianità. E mi sento di dire che ci ha aiutato anche in questi due lunghi anni di pandemia, che ovviamente hanno colpito anche la nostra comunità. Posso fare un riferimento alla Madonna della Salve che riguarda mio figlio, che ha frequentato la scuola dell’infanzia “Maria Ausiliatrice”, d’ispirazione cattolica e salesiana. Proprio con la scuola ogni anno veniva organizzata una visita in Cattedrale, in occasione della Madonna della Salve: mio figlio ha finito la scuola dell’infanzia, ma questo è un appuntamento che rimane fisso nella nostra vita».
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