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È possibile perdonare?

“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli

Il 6 luglio: si festeggia Santa Maria Goretti, la giovane che non volle cedere alla prepotenza maschile e subì il martirio. Nata a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890 morì nel Lazio il 6 luglio 1902. Appena dodicenne si oppose per difendere la sua purezza, ma il suo aggressore, il giovane Alessandro Serenelli, accecato dalla passione, la colpì con numerose coltellate. Ricoverata all’ospedale di Nettuno i medici non riuscirono a salvarla. Prima di morire, al sacerdote che le chiese se voleva perdonare chi le aveva fatto il male, rispose: «Per amore di Gesù gli perdono; voglio che venga con me in Paradiso». Pio XII il 24 giugno 1950 la proclamò santa.

Questa storia mi ricorda un’altra. C’è pure la coincidenza dei nomi. Un tragico pomeriggio, di tanti anni fa, ritorna alla memoria… Maria, una bella ragazza di 18 anni, è in compagnia del suo fidanzato. Discutono. A un certo punto il dialogo diventa rovente e poi uno sparo copre ogni altro rumore. Che cosa è successo? Maria è a terra, colpita mortalmente da chi cercava di usarle violenza. Lei non ha voluto; fino all’ultimo istante si è difesa. La notizia vola.

Testimoni che parlano, la mamma disperata che accorre, le sorelle, i fratelli, il papà… tutti intorno alla loro Maria. Il giovane volontariamente si consegna alla polizia, subisce il giusto processo ed è condannato ad anni di reclusione che sconta in gran parte. Uscito dal carcere si sposa e crea la sua famiglia. Chi mi racconta questa tragedia è la sorella della vittima che ritorna con il pensiero all’immagine di Maria, nel suo ultimo viaggio terreno, vestita con l’abito bianco da sposa, circondata da tanti confetti bianchi. E infine quella frase: «Io non perdonerò mai!». I pensieri affollano la mente… Ci sono anche oggi esempi così mirabili di purezza morale?

Rischiare la vita per un ideale così alto è questione incomprensibile per molti? Si afferma che i tempi sono cambiati. Sono forse questi i tempi migliori? La cultura dell’usa e getta domina anche nei rapporti affettivi. «Per sempre, per tutta la vita, finché morte non vi separi» sono espressioni che sembrano appartenere alla preistoria. Compiere la cosa giusta, nel momento giusto, non è più considerata saggezza?

Ciò che conta è seguire gli istinti immediati, significa essere liberi di fare ciò che piace ora e non domani, di cui non c’è certezza. Ma libertà, senza responsabilità, porta a gravi conseguenze. L’ordine e le leggi morali sono necessari per il bene comune. Chi dimentica questo codice comportamentale, dimentica d’essere uomo ragionevole. Qualcuno ha scritto: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male» (San Paolo, Lettera ai Romani 12,21). Da qui può nascere il perdono, l’atto d’Amore più grande di Gesù Cristo crocifisso. Non è impossibile! Mai dire mai…

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