“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Mentre certi nomi circolati nei giorni scorsi non hanno destato eccessivi entusiasmi da parte della piazza alessandrina (domenica, in modo particolare, si è levato un sonoro “vaffa” dagli spalti della Nord all’indirizzo di un ex direttore sportivo), la trattativa pare essere rallentata la qual cosa, se devo dirla tutta, non mi dispiace affatto.
Primo punto, perché se i nomi sono quelli non sarei troppo entusiasta (e non alludo solo all’ex direttore sportivo ma anche ad altri personaggi che, fra l’altro, col mondo del calcio sembrano centrare ben poco) ma, soprattutto, perché resto un grande estimatore di Luca Di Masi per gli storici risultati raggiunti da queste parti che non meritano le contumelie e gli insulti sistematicamente rivoltigli dalla Nord.
L’ho sempre detto, e lo ripeto: da tifoso dell’Alessandria mi auguro un futuro ancora più radioso della stagione passata ma da storico, perlomeno degli ultimi decenni, di questo sodalizio, ritengo che Di Masi sia stato, comunque, tanta roba.
E così, mentre le notizie dalla scrivania languono, quelle del campo non sono piacevoli perché l’Alessandria uscita sconfitta domenica scorsa, in casa, dal Siena ha fatto segnare un netto passo indietro, sia dal punto di vista dei risultati (sconfitta in casa con nessun goal all’attivo), sia in termini di fiducia da parte degli uomini in campo (i quali non hanno praticamente avuto alcuna reazione allo svantaggio) sia, da ultimo, per alcune scelte opinabili da parte dell’allenatore (perché, ad esempio, seguitare a fare partire Ghiozzi, uno dei migliori in assoluto, dalla panchina?). È chiaro: prima o poi, per quanto l’allenatore provi a fare “bolla” attorno ai suoi uomini, disagi, tensioni e contestazioni, arrivano fino al campo.