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La luce di un Altro: commento pastorale alle letture

La recensione

Con la domenica di Cristo Re dell’universo (20 novembre) termina l’anno liturgico C guidato dal vangelo di Luca. Nella domenica successiva, la prima del tempo di Avvento, la Chiesa ci dona, come guida dell’anno liturgico che inizia, il vangelo di Matteo. Quest’ultimo propone la Buona Novella di Gesù avendo davanti a sé persone che desiderano trovare luce e forza dall’ascolto della Parola fatta carne.


E proprio per rendere “mangiabile”, cioè nutrimento che dà forza per il cammino, questa Parola il teologo Fabrizio Casazza propone un testo di commenti ai testi biblici festivi, La luce di un Altro. Commento pastorale alle letture festive dell’anno liturgico A, pubblicato da Effatà (pag.185, euro 15). In questo modo il cibo eucaristico e il cibo della Parola si richiamano e compenetrano in un’unica realtà: il Cristo risorto. È lui, l’Altro, alla cui luce troviamo la strada, siamo riscaldati, rassicurati, dischiusi al nostro io profondo e al tu che ci sta di fronte. Monsignor Casazza non è nuovo ad imprese del genere. Già lo scorso anno ci aveva stupito con il volume sui testi dell’anno C, Di domenica in domenica. Quest’anno il suo contributo è arricchito dalla prefazione di monsignor Viola, vescovo emerito di Tortona e ora arcivescovo segretario del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il presule, dopo la lettura del prezioso contributo, così scrive: «nel vasto panorama delle pubblicazioni che offrono un commento pastorale alle letture festive, l’Autore si ritaglia uno spazio originale: con un linguaggio diretto, semplice ma non banale, capace di indirizzare l’attenzione del lettore per indirizzarla sulla Parola, questi commenti possono avere una duplice funzione. Letti prima della celebrazione domenicale ci aiutano a disporci in modo nuovo all’ascolto della parola. (…) Letti dopo, lungo i giorni della settimana, tengono viva nel nostro cuore la docilità all’azione che la Parola vuole compiere in noi».
È una presentazione del testo di monsignor Casazza che ne rivela il pregio indubitabile motivandone la lettura anche a chi non è avvezzo alla parola scritta. Infatti, la riflessione proposta nasce dalla perfetta sintonia del teologo e del parroco. Due espressioni di un unico ministero: quello sacerdotale che l’autore conosce e bene vivendolo da molto anni. Ecco perché l’agile libretto è adatto a preti ma anche laici, a catechisti e semplici fedeli, uomini e donne, insegnanti di religione e ministri di comunione perché ognuno, nella vocazione e nel ministero ricevuto, possa lasciarsi rischiarare dalla luce di un Altro per essere, a propria volta, luce del mondo.

Carla Corbella 

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