Con il decreto del vescovo, ora è ufficiale
Dopo le Unità pastorali, il cammino sinodale si arricchisce con cinque nuove aree tematiche, istituite dal Decreto che pubblichiamo qui in basso. Ne parliamo con don Giuseppe Bodrati (nella foto), moderatore della curia diocesana.
Don Beppe, che cosa sono queste cinque aree?
«Il Convegno ecclesiale della Chiesa italiana che si svolse a Verona nel 2006 con papa Benedetto XVI aveva determinato cinque aree tematiche in cui sviluppare l’azione pastorale delle nostre Chiese locali. Nela nostra Diocesi questo cammino si concretizza attraverso il decreto del Vescovo, che rende operativa questa indicazione. Le aree sono Vita affettiva, Lavoro e festa, Cittadinanza, Tradizione e Fragilità. E all’interno delle singole aree agiscono gli Uffici pastorali».
Che rapporto ci sarà tra Unità e Aree pastorali?
«I referenti delle Aree e i responsabili degli Uffici opereranno in stretto rapporto di collaborazione con i moderatori delle Unità pastorali. Gli Uffici sono a supporto delle Unità, non le sostituiscono. Certamente hanno il compito di proporre e, là dove esiste una oggettiva difficoltà, di supplire in ottica costruttiva. Perché là dove non c’è un’attività pastorale, questa possa nascere».
Quali sono le prime conseguenze sulla vita delle nostre comunità?
«Questa struttura non ha finalità burocratiche. Non si tratta di aggiungere nomi a scatole vuote, ma di rivitalizzare un’azione pastorale che trasformi l’annuncio della fede in una vita di fede. È un servizio umile, che non pretende di “insegnare alle persone a vivere”, ma che vuole farci crescere insieme».
Ce n’era proprio bisogno, di questa nuova riorganizzazione?
«Sì. La necessità è legata al fatto che l’istituzione delle Unità pastorali non ha lo scopo di far collaborare le parrocchie, nel senso che una “fa bene”, e le altre se vogliono si aggregano, perché questo succede già. Ma occorre uno sforzo affinché la progettualità delle singole comunità diventi una comunione vera. Volersi bene, che secondo il nostro Maestro e Signore Gesù Cristo è la nota che ci identifica e contraddistingue nel mondo, non è per nulla scontato. L’azione pastorale ha bisogno di ritrovare il volersi bene. E la finalità operativa è la costruzione della Chiesa di Gesù. Non di quella che piace a me!».
Andrea Antonuccio