mi ricordo…
La chiesa di Nostra Signora del Carmine si trova ad Alessandria, in via Guasco, una delle antiche ed importanti vie del centro. La sua costruzione risale al 1320, ben presto dotata di un chiostro dei Padri Carmelitani. Subì, nei secoli, varie vicissitudini, come attestano ricerche storiche da me consultate: infatti, nel 1745, durante la guerra di successione austriaca divenne sede di un ospedale militare, al principio dell’Ottocento divenne sede della Guardia nazionale napoleonica (si può affermare che seguì le vicende della città). Tuttavia, nel 1860 iniziò una fase di restauri che durò fino al 1954. Il risultato del restauro fu: una facciata forse “Stereotipata” ma di aspetto decoroso per coloro che la osservano e visitano; è sempre stata in una via centrale e frequentata. Ho diversi ricordi di questa chiesa. Poco lontano, in via Vescovado, si trovava il teatro “Arnoldi” ove si tenevano i “Congressi Provinciali” della Dc. Partecipai, un po’ di tempo fa, come delegato di sezione e presi parte a tutte le fasi congressuali.
Prima dell’inizio del Congresso, ricordo nitido, veniva celebrata una Santa Messa al Carmine per i congressisti. Partecipando, vidi Adelina ed Edoardo Martino, Renzo Patria, Angelo Armella, tutti assistevano alla Messa. Altro ricordo collegato al mio servizio scolastico al “Vinci” di via Trotti, sede non molto lontana dal Carmine. Verso la Pasqua io, preside incaricato, e i docenti pensiamo di proporre una libera, ripeto libera, partecipazione a una Santa Messa al Carmine. Venne un gruppo discreto di partecipanti, il preside e alcuni docenti, pure loro volontari, i restanti svolsero “attività alternative” in Istituto Vinci.
Nella chiesa della Madonna del Carmine ricordo il clima di raccoglimento, demmo un’offerta al Parroco che subito mi disse: «Non occorre». Io gli dissi: «Vogliamo ricordare il professor Castelli Giovanni, già Preside del Classico “Plana” e in tempi precedenti del Classico di Acqui Terme».
Era una figura certamente benemerita nella scuola nell’Uciim (associazione cattolica insegnanti medi). In questo modo si aggiunse un atto di riconoscenza verso un servitore della scuola. Il parroco (purtroppo non ricordo il nome) riconobbe la buona iniziativa. Così ricordo del Carmine, del Vinci e di un grande uomo di scuola: Giovanni Castelli.
Flavio Ambrosetti