“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Le notizie delle ultime settimane – segnatamente degli ultimi giorni – attorno ai destini dell’Alessandria non sono state quasi mai positive: la figura di Enea Benedetto, la sua consistenza finanziaria e manageriale e le sue ambizioni sono state fin dall’inizio oggetto di dubbi e domande da parte della piazza.
Se a ciò si aggiungono l’assenza – per lo meno ufficiale – di una reale strategia, la totale latitanza di voci di mercato (con la sola eccezione della conferma del discreto centrocampista Speranza), l’assoluta nebulosità in ordine al nuovo asset gestionale e, da ultimo, le dimissioni in blocco dell’Ufficio Stampa ecco che hanno iniziato a tingersi di giallo quelli che, come detto, erano solo dubbiosi interrogativi ma sopratutto, ed e’ quel che è peggio, che qualche brivido lungo la schiena degli appassionati ha iniziato a correre.
Infine, la notizia che era apparsa quasi una sentenza di condanna: l’agognato Socio francese Pedretti, all’arrivo del quale erano condizionate le speranze del popolo grigiofilo, pareva essersi sfilato con una dichiarazione tanto laconica quanto inquietante: «Fare calcio è una cosa seria».
Epperò, proprio nel momento del semi-panico, nuove voci circa un possibile ripensamento di Pedretti – anche con la mediazione del Sindaco Abonante – e la news dell’avvenuto deposito in Lega dei documenti utili ad ottenere l’iscrizione dell’Alessandra nel prossimo Campionato di Serie C hanno, se non fatto tirare un sospiro di sollievo, quantomeno regalato una leggera sensazione di fiducia in un periodo che rimane comunque alquanto nebuloso. Il futuro dell’Alessandria resta così una grande incognita ed a giornalisti e appassionati locali (spesso entrambe le cose insieme) non rimane altro da fare che attendere i futuri, si spera non troppo, sviluppi.