Festeggiato il bicentenario della nomina a Collegio vescovile
Lunedì 30 ottobre il Collegio Santa Chiara ha festeggiato i 200 anni dalla nomina a Collegio vescovile. E mercoledì 8 novembre, con un evento speciale, è stato celebrato questo significativo anniversario. «In realtà il Collegio è stato eretto 400 anni fa, quindi siamo a metà strada» ci racconta, sorridendo, Carlotta Testa, direttrice del Santa Chiara. «In vista dell’inaugurazione ufficiale avvenuta nel maggio scorso, ristudiando la storia del complesso ci siamo accorti di questa data così importante. E abbiamo deciso di celebrare un momento che segna la storia del Collegio. Sempre al servizio dei giovani».
Carlotta, raccontaci come è andata mercoledì 8.
«Abbiamo invitato le autorità e tutti coloro che collaborano con il Collegio. Alle ore 18, a Santa Maria di Castello, abbiamo celebrato la Santa Messa, presieduta dal Vescovo alla presenza del nostro cappellano don Andrea Alessio. Dopo siamo tornati nel complesso e da “Favorite!” abbiamo organizzato un momento di degustazione, dove protagonista era il “Pane di Santa Chiara”».
Da dove parte l’idea del “Pane”?
«È nata da una collaborazione virtuosa. La ricetta è stata infatti messa a punto nel corso delle ultime settimane dal nostro chef Giorgio e da Fabio Toninello di “Bakery dal Mauro”, in galleria Guerci ad Alessandria, e vuole ricordare il pane di una volta, di altri tempi, che occupava la tavola di tanti italiani. Abbiamo offerto la pagnotta accanto a una zuppa di ceci, visto il periodo. In accompagnamento c’era una degustazione, offerta dall’azienda “I Parcellari” nata dalla passione per i vini di Davide Canina, sommelier professionista piemontese, che ringraziamo di cuore. Chiudendo con un dolce. L’idea era di celebrare, in modo semplice, nel nostro stile familiare, questo momento anche con una parte più conviviale, come la tavola e la mensa. Era presente una delegazione del Collegio universitario, alcuni professori dell’Università, con i quali è nata una bella amicizia e uno scambio, e diverse autorità».
Ci saranno altre sorprese?
«Sì, intanto la felice collaborazione con “Bakery dal Mauro” continuerà. Per la Festa diocesana di domenica 3 dicembre abbiamo intenzione di far assaggiare il nostro panettone, che si chiamerà “Il panettone del Collegio Santa Chiara”. La ricetta è quella classica, e stiamo facendo diversi assaggi. Verrà rispettata la tradizione, anche se abbiamo apportato alcuni elementi di “vivacità”, insieme al nostro Chef e a Fabio. Non vi posso svelare ancora nulla (sorride)».
E poi?
«Vorremmo continuare a raccontare il Collegio come luogo corrispondente alla sua chiamata originaria. Anche i progetti futuri, ai quali stiamo lavorando, sono volti a fare di questo luogo una risposta concreta ai bisogni dei giovani. E anche della nostra comunità cittadina».
… e i ragazzi fanno servizio alla Mensa dei Frati
Claudia Coroama ha 19 anni, studia Scienze Biologiche all’Università del Piemonte Orientale ad Alessandria e questo è il suo primo anno al Collegio Santa Chiara. Lei, insieme con altri suoi compagni, sabato 11 novembre ha svolto il servizio alla Mensa dei poveri di Casa San Francesco.
Preparando 130 pasti in un pomeriggio: «All’inizio pensavamo di trovare una situazione “meccanica”, in cui era già tutto definito. In realtà abbiamo capito subito che eravamo noi a metterci in gioco e a fare di nostra iniziativa. Siamo arrivati intorno alle 14.30: per prima cosa abbiamo preparato i pacchetti con i dolci, poi siamo passati alla preparazione del primo e del secondo. Eravamo divisi in due gruppetti e ognuno aveva le proprie mansioni: chi cucinava, chi riponeva il cibo nei sacchetti o nei contenitori, chi lavava le stoviglie… Abbiamo finito alle 17, e le persone sono iniziate ad arrivare verso le 17.30».
Diverse le cose che hanno colpito Claudia e gli altri studenti del Collegio: «Su tutto, l’accoglienza e il cibo, che era molto buono. Tutto viene preparato con cura, si vede da ogni piccolo gesto che i volontari tengono tanto a questo sevizio. Se sbagliavamo venivamo aiutati, abbiamo trovato molta disponibilità: ci hanno fatto sentire come a casa».
Claudia poi ci racconta che cosa significa fare una esperienza così: «Può sembrare strano, ma quando si fa un servizio di questo genere non siamo noi a dare qualcosa in realtà, ma riceviamo. È vero, ho “sprecato” del tempo per aiutare gli altri, ma in realtà ho aiutato anche me stessa. Credo che fare servizio sia questo: aiutare gli altri, ma allo stesso tempo dare di più a se stessi. È un’esperienza che sicuramente rifarò!».
A spiegarci le motivazioni dell’iniziativa è Carlotta Testa, direttrice del “Santa Chiara”: «Quest’anno il percorso formativo pensato dall’équipe del Collegio si compone di più elementi: servizio, cultura, dibattito e confronto, teatralità e movimento, e momenti conviviali. Così abbiamo pensato di investire sul servizio, e andremo più volte sia a Casa San Francesco sia in Caritas».
Quale significato c’è dietro a quel mettersi a servizio?
«Crediamo che servire l’altro sia davvero formativo e permetta di fare un’esperienza di comunità. Infatti servire gli altri, e farlo in gruppo, permette di crescere. Essendo un servizio molto pratico, spinge alla collaborazione e accresce il clima di comunione tra i ragazzi. E poi pensiamo che mettere l’accento su queste tematiche, soprattutto oggi, sia davvero opportuno. Non possiamo essere piegati solo su noi stessi, presi dalle nostre cose; ma dobbiamo essere aperti ai bisogni dell’altro, che è anche uno dei requisiti per vivere in Collegio. E impararlo fa bene».
C’è bisogno di giovani?
«Sì. Chiacchierando con padre Daniele Noè, responsabile della mensa, abbiamo colto la necessità di coinvolgere nuove leve in questo servizio. Padre Daniele è venuto ed è stato con i ragazzi. Alla fine ha regalato un “Tau” come gesto di ringraziamento. Il servizio si conferma una vera e propria risorsa: non solo fai bene al prossimo, ma fai bene anche a te. Ringrazio padre Daniele e gli operatori che quotidianamente si occupano di questo: ci hanno dato una bella testimonianza».
Le prossime date?
«In Collegio abbiamo in totale 40 studenti, e dunque ci siamo divisi in turni. Torneremo il 25 novembre a Casa San Francesco, e qualche ragazzo, che ha già fatto servizio sabato scorso, mi ha chiesto se potrà partecipare anche alla prossima data».
A. V.