Care lettrici,
cari lettori,
apriamo questo numero di Voce con l’omelia di papa Leone XIV in occasione della Celebrazione eucaristica per l’inizio del suo ministero petrino.
Dopo i saluti e i ringraziamenti, il Santo Padre ha detto qualcosa che mi ha colpito: «Sono stato scelto senza alcun merito». Non credo sia una frase di circostanza, e neppure una di quelle manifestazioni di falsa modestia che nella vita sociale e politica incontriamo spesso e (mal)volentieri. «Scelto senza alcun merito»: chi di noi pensa così di sé stesso, di ciò che fa o crede di saper fare? Ci vuole del coraggio per affermare davanti al mondo una cosa del genere… sembra l’ammissione di una debolezza insanabile, e invece è, e sarà, la forza di quest’uomo che mai si sarebbe aspettato di diventare il 267° successore di Pietro. Leone XIV è stato chiamato e voluto da Qualcuno che non ragiona come noi. E dunque, non sceglie il migliore, il perfetto o l’efficacissimo, ma il più umile: il povero di Spirito, colui che mendica un aiuto e sa che da solo, senza il Signore, non può fare niente.
Dice ancora il Papa, nell’omelia: «Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo noi siamo uno». È l’alternativa della fede: guardare a Cristo o guardare a sé stessi, pensando di risolvere la vita in autonomia (cioè, in solitudine).
Ma che cosa significa, nell’esperienza quotidiana, avvicinarsi e accogliere Cristo? Se mai avrò l’opportunità di incontrare il Pontefice, sarà questa la prima domanda che gli farò. È la stessa domanda che qualche giorno fa una persona di 54 anni, tra l’altro appena conosciuta, mi ha posto in maniera drammatica e sincera: «Devi dirmelo! Dov’è Cristo? E dove lo posso incontrare?». Aggiungendo, quasi con le lacrime agli occhi: «Se non trovo una risposta, la mia vita non ha alcun senso». E poi, con una punta di amarezza: «L’ho chiesto anche a don X [noto sacerdote alessandrino]… mi ha detto che non lo sa». Per tentare di rispondergli, in quell’istante mi sono dovuto porre (sinceramente) la stessa, identica domanda: dov’è Cristo? Non vi svelo la mia risposta, che in parte lo ha sorpreso. Mi piacerebbe però sapere che cosa gli avreste detto voi. Sinceramente.
Andrea Antonuccio – direttore@lavocealessandrina.it