Unità pastorale Tanaro
L’omelia di don Ivo Piccinini nella Messa che ha aperto la Peregrinatio Mariae
Sabato 17 maggio l’unità pastorale Tanaro ha accolto l’Effigie della nostra Clementissima Patrona nella parrocchia dell’Annunziata. Ecco l’omelia di don Ivo Piccinini.
«In questo Tempo di Pasqua, la liturgia ci fa meditare, con ampiezza ed estensione, il Capitolo 13 di San Giovanni, che riporta il discorso di Gesù nell’ultima cena con i suoi apostoli. Il tema principale di questo racconto è la proclamazione di Gesù del comandamento nuovo, ed è il comandamento dell’amore: “Amatevi come io vi ho amati”. Ed è nuovo perché Gesù pronunciava questo poco prima di offrire la sua vita per noi. È nuovo perché nessun amore è più grande di Colui che dà la vita alle persone, ed Egli ci ha lasciato come testamento il suo esempio e la sua persona. Cioè, “amatevi come io vi ho amato”. È un amore che non guarda, che non si prende cura delle cose, di sé stessi, ma solo per il bene degli altri. È quello che ci distingue, è quello che fa dire: “Sono cristiano”. Per questo, noi cristiani, rischiamo di non essere considerati tali, se non siamo fedeli a questo comandamento grande. Siamo disposti, come Gesù, a donare la vita per il fratello? La nostra realtà e il nostro amore, fin dove arriva? Il compianto papa Francesco interrogò alcuni sacerdoti chiedendo a bruciapelo: “Voi fate la carità?”. E loro: “Sì, Santità, certo”. Lui gli disse: “Ma gli stringete la mano, quando fate la carità?”. Qui diventa più complicato, perché amare vuol dire prendersi cura e accompagnare il fratello che si rivolge a noi, perché ha bisogno. Anche a costo di passare per la persona che dice di sì a tutto, che non di passare per una persona che dice di no. La Madonna che abbiamo da noi, come patrona della nostra Diocesi, sa che cosa vuol dire offrire, non solo soffrire. Lei che è ai piedi della croce, è diventata la nostra Madre, ci aiuti ad amare come ha saputo fare Lei. Con la generosità e la gioia di chi dona nel nome di Cristo. Sia lodato Gesù Cristo».