Don Mauro Bruscaini: “Maria è la santa Madre del Verbo fatto uomo, icona del Dio invisibile. Immagine e modello della Chiesa”

«Voglia Dio benedirci ai piedi di tutte le nostre Croci e fare di noi strumenti della
sua benedizione per questa nostra terra e per ogni uomo che in lei vive»

Lunedì 13 ottobre, il Venerando Simulacro della Madonna della Salve ha fatto il suo ingresso nell’unità pastorale Fraschetta-Marengo, con un momento di preghiera nella parrocchia di Spinetta Marengo, guidato da don Mauro Bruscaini, moderatore dell’unità pastorale: «Questa immagine, fedele riproduzione dell’ originale conservata in Cattedrale, che in questo anno giubilare degli 850 anni della Diocesi visita tutte le Unità Pastorali, sta a significare quanto forte e quanto vitale sia il vincolo che unisce la Beata Vergine a Cristo e alla Chiesa. Maria, infatti, è la santa Madre del Verbo fatto uomo, icona del Dio invisibile. Essa stessa è l’immagine, tipo e modello della Chiesa. 

L’immagine nella quale la Chiesa contempla con gioia il pieno compimento di ciò che desidera essere e spera di essere. Il tipo in cui riconosce la via e la norma per una perfetta unione con Cristo. E il modello a cui la sposa di Cristo, la Chiesa, si ispira per l’adempimento della missione apostolica.

 Con animo devoto e filiale accogliamo questa immagine in mezzo a noi, cantando con fede» ha spiegato don Mauro, durante l’ingresso dell’Effigie. In questo Paginone riportiamo le sue parole e alcune immagini dell’ingresso della Peregrinatio Mariae. Buona lettura!

«Carissimi fratelli e sorelle, questa sera ci Sentiamo accolti e protetti dalle braccia della Madonna. Noi abbiamo accolto l’immagine della Madonna della Salve in questa chiesa, ma in realtà siamo stati noi ad essere accolti da lei; in questa sua visita, già da ora, fin dall’inizio di questo suo stare nella Fraschetta-Marengo, sentiamo la sua protezione materna. Ci sentiamo già benedetti e anche noi diciamo con Elisabetta: “A che devo che la madre del mio Signore venga a me?”
Qualcosa dentro di noi sussulta di gioia e ci sentiamo pieni di quello Spirito, che ci ha resi figli di Dio nel Battesimo. 

Ci sia allora gioia in mezzo a noi questa sera per la presenza di Maria Santissima, che ci porta il suo Gesù: ascoltiamo e accogliamo da lei il suo Magnificat, che loda le meraviglie del Signore; la misericordia di Dio ci raggiunga, visiti le nostre case, le nostre parrocchie e i luoghi in cui viviamo; che sia per noi fonte di benedizione. E lei quel segno grandioso apparso in cielo, donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle; è lei vittoriosa contro le insidie del grande drago, ai piedi della croce del suo figlio Gesù, con lui unita nel sacrificio e nell’amore per noi. 

Vogliamo chiederle questa sera che come Madre ci faccia sentire tutti suoi figli, partecipi di un’unica grande famiglia, la Chiesa una e santa, chiesa diocesana con il suo Vescovo, qui in questa terra alessandrina da 850 anni. È bello per noi, in questo Giubileo, fare festa e sentirci popolo di Dio in cammino nel tempo presente come i nostri avi hanno camminato nella storia. 

Le nostre parrocchie siano cellule vive di fede, speranza e amore, perché possiamo tutti unirci nel salmo di lode benedicendo il nome del Signore e poter dire con gioia: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo”. 

Con Maria Santissima abbiamo un sicuro segno di speranza, nella certezza dell’amore di Dio che ci accompagna e ci sostiene. Questo segno è in mezzo a noi nell’immagine della Madonna della Salve, così addolorata, così amante… così strumento di grazia per ognuno di noi, per le nostre comunità e per le nostre famiglie. 

Come risponderemo alla chiamata della Madonna ad essere da lei visitati, amati e sostenuti, se non con il dono della nostra vita di figli, esperienza viva di fratelli e sorelle in Cristo, una famiglia riunita sotto l’azione dello Spirito Santo nella sua chiesa! Accogliamo Maria in mezzo a noi, apriamo le porte del nostro cuore, della nostra casa e della nostra vita; lasciamo che la grazia di Dio ci raggiunga attraverso di lei. 

Voglia Dio benedirci ai piedi di tutte le nostre Croci e fare di noi strumenti della sua benedizione per questa nostra terra e per ogni uomo che in lei vive».

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