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Favor debitoris – Ancora su Antonio… 3a parte

L’immobile della famiglia di Antonio è stato acquistato, dal figlio 22enne di una vicina di casa, per 66.000 euro, il 17% del suo valore di mercato. Sono valori riferiti a un dato certo: la media delle compravendite notarili effettuate nel comune nel semestre precedente e rilevate dalla Agenzia delle Entrate.
È evidente il degrado del livello di convivenza civile che è in corso. A oggi non è ancora disponibile l’ordinanza di ripartizione della vergognosa cifra di € 66.00000 ricavata dalla svendita. Sulla base della prassi del Tribunale risulta però evidente che la famiglia di Antonio nell’ipotesi migliore (per il loro bilancio) ha perso € 350.00000 in questa vendita forzosa dell’immobile; resterà ancora debitrice della banca per, stimiamo, € 25.000. Si tratta di una somma che darà la possibilità a qualche studio di avvocati di intervenire con sequestri sulla piccola pensione di Antonio o della moglie, fino alla soddisfazione totale del loro presunto credito più gli interessi, più le spese di giudizio, in una spirale senza fine. La banca, con la responsabilità morale delle Fondazioni bancarie proprietarie di maggioranza relativa, ha provocato un danno di € 350.000 a una famiglia ormai giunta a tre generazioni conviventi nella casa per recuperare 25/30.000 euro.
Ci chiediamo: come possono delle persone perbene, laici o credenti, dormire tranquille? Come possono, se credenti, frequentare i sacramenti avendo sulla coscienza la distruzione di una famiglia?

Il titolo provocatorio di questa serie di articoli è giustificato: la svendita dell’immobile, e il contemporaneo mandare a dormire sotto i ponti due anziani e la famiglia della loro figlia (composta di quattro persone di cui due minorenni) è stata una vendita “assistita”.
Molti di coloro che hanno “assistito” questo impoverimento di una famiglia di 6 persone presentano le loro scelte come un obbligo, per allontanare nel mondo dell’iperuranio le loro evidenti responsabilità morali. La realtà è molto diversa. Oggi nelle esecuzioni immobiliari guadagnano soltanto gli speculatori e i gestori delle procedure. Questi due gruppi sociali si ripartiscono 50.000 euro per ogni casa di famiglia svenduta. I debitori perdono tutto ma anche i creditori raramente recuperano il loro credito. Sorprendentemente, forse per i legami fra direzioni delle banche e studi professionali esterni questa constatazione evidente è ripresa soltanto da pochissimi esponenti dei creditori.

Le banche, (dopo un primo isolato tentativo effettuato nella banca Uccmb di applicare la legge 231 al tema dell’usura bancaria e fare quindi pulizia nei conti di quanto ingiustamente preteso dai consumatori) hanno scelto di chiedere ai debitori capitale, interessi legittimi, interessi anatocistici, interessi usurari e tutto quanto era possibile chiedere. Queste somme, assolutamente gonfiate, sono cedute come crediti certi ai fondi speculativi che, da alcuni anni, stanno puntando, vista la debolezza della politica italiana, sul patrimonio prima aziendale, e ora immobiliare, delle famiglie italiane.

Gli strati professionali italiani coinvolti nelle esecuzioni immobiliari nella loro maggioranza (pur con meritorie eccezioni che stentano però a far sentire la loro voce) hanno scelto di guadagnare abbondantemente su questo business. Hanno quindi scelto di turarsi occhi, orecchi e naso per non vedere anziani, malati, handicappati cacciati di casa e ridotti a dormire nelle automobili o nelle parrocchie; per non sentire i pianti dei bambini, per non avvertire la puzza di denaro sporco che emana da molti degli acquirenti alle aste immobiliari. I fondi speculativi internazionali hanno centri studi attrezzatissimi e hanno colto al volo le debolezze del sistema bancario italiano e le straordinarie possibilità di speculare sulle famiglie impoverite. Per questo stanno facendo a gara per rilevare gli Npl con sottostanti garanzie immobiliari. Cosa sceglieranno gli strati professionali italiani? “Franza o Spagna, purché se magna” ammoniva il Guicciardini più di 400 anni fa sintetizzando genialmente un vizio nazionale.
Ringraziamo Antonio che, anche rimettendoci la salute, sta combattendo fino in fondo la sua battaglia. Ci ha aiutato a capire meglio i meccanismi e a essere in grado di farli capire ad altri.

Per segnalazioni o richieste di aiuto: segreteria.favordebitoris@gmail.com.

Giovanni Pastore

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