L’articolo di Avvenire pubblicato mercoledì è dedicato alla 53a edizione di Vinitaly, che ha messo in evidenza come il vino sia il collante di tante situazioni, anche politiche. In tanti si associano al vino perché è un prodotto vincente, un qualcosa che anche negli anni della crisi si è affermato nel mondo. Occorre però fare dei distinguo ed evitare sovrapposizioni: il vino è una cosa seria. E occorre ribadirlo soprattutto davanti ad alcune scelte di marketing forse un po’ estreme, come quella di Fontanafredda che a Verona ha allestito uno stand con delle bottiglie chiuse con la scritta: “Dal 2018 siamo biologici certificati, quindi ci scusiamo per l’assenza personale, ma dobbiamo stare più tempo in vigna”. Questa scelta ha fatto arrabbiare alcuni produttori piemontesi, che hanno messo in evidenza che anche l’originalità nella comunicazione ha un limite e che forse è stato un po’ superato. D’altra parte anche loro non sono diversi dall’azienda di Farinetti, che deve prendere atto che il vino è davvero una cosa seria.
Paolo Massobrio