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Tutti al “Duomo”

Pan&Vino

Applausi per la tavola migliore della città

La mappa della ristorazione alessandrina, della città in particolar modo, è cambiata parecchio negli ultimi anni. Ma, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non varia: la qualità dell’offerta resta alta. Nel cuore della città, a pochi passi dalla Cattedrale, il ristorante “Duomo” (via Parma 28; tel. 013152631) è l’indirizzo ideale dove portare l’ospite che viene a trovarci da lontano, dove sostare per un pranzo d’affari o dove festeggiare un compleanno di famiglia. Qui starete bene, nella saletta raccolta che si apre a sinistra dell’ingresso. Pochi tavoli – per cui sempre meglio prenotare – per una cucina dalle materie prime importanti, di alta qualità. In tavola arrivano i grissini buonissimi di Trisobbio (quelli del “castello”, opera d’arte dei fratelli Dotto) e pani e focaccia fatti in casa, di ottima fattura. La carta dei vini è ampia, giustamente ricca di etichette piemontesi (Barbaresco e Barolo in primis), di bollicine tricolori e d’Oltralpe, di selezioni regionali dal resto d’Italia e di alcune chicche da intenditori. Lodevole la presenza di mezze bottiglie e di formati magnum. Il menu è prevalentemente di terra, con qualche accenno fresco di mare.

Tra gli antipasti, eccellente il tortino caldo di sfoglia ripieno di zucca e castagne con fonduta di toma piemontese, oltre al carpaccio di orata pescata marinato alle spezie, gamberi scottati e succo di melograno, al petto d’anatra in insalata con noci, prugne secche, terrina di fegato grasso e pan brioche. Si prosegue a tutta gola con la lasagnetta gratinata al forno allo speck, zucca gialla e parmigiano, con i tagliolini ai 30 tuorli, porcini nostrani spadellati e scaglie di parmigiano stravecchio, con gli gnocchetti di ricotta di pecora e castagne, fonduta di Montebore e tartufo nero. Tra i secondi, da applaudire la faraona arrosto disossata e farcita alle castagne, servita con la “finta focaccia tipo Recco”; oppure il filetto di baccalà in olio cottura con lenticchie di Castelluccio stufate e mandorle tostate o, ancora, la “piuma” di maiale iberico arrosto, peperoni al forno, liquirizia. Ed in questo periodo non perdetevi i tartufi, in abbinamento alla tartare di fassona, ai tagliolini freschi, al risotto carnaroli Acquerello mantecato al parmigiano reggiano, alle uova al tegamino…Si chiude alla grande con la torta al cioccolato senza farina, “sabbia” alla frutta e gelato al panettone, con la panna cotta alla vaniglia, salsa di kaki, marrons glacés, gabbia di cioccolato, con la fantasia di gelati fatti in casa. Bravi, bravi, bravi!

Roberto Formica

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