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Con Lui, come Marta e Maria

L’Associazione “Santa Montagna” di Spinetta Marengo

Il Vescovo ha riconosciuto l’associazione “Santa Montagna”, sita in Spinetta Marengo, come associazione privata di fedeli, approvandone contestualmente ad experimentum lo Statuto.

1. Premessa

Il Vescovo ha riconosciuto come associazione privata di fedeli la “Santa Montagna”: sarà un’esperienza che si innesterà nel cammino che da qualche anno cerchiamo di fare nelle parrocchie che il Vescovo ci ha affidato. Come francescani siamo felici di questo traguardo perché da una parte rappresenta la continuazione del nostro percorso, dall’altra un nuovo inizio nel realizzare la volontà di Dio. Per comprendere però cosa sia l’associazione “Santa Montagna” occorre fare un passo indietro e andare all’anno 2016 quando fummo accolti in diocesi di Alessandria da monsignor Gallese.

Con grande disponibilità il Vescovo ci accolse non tanto come sacerdoti a cui affidare delle parrocchie ma come una piccola comunità religiosa che portava in sé il desiderio esprimere, mediante la collaborazione con i laici, un progetto di nuova evangelizzazione. Il Vescovo pensò quindi che per vivere questa missione fosse utile affidarci delle parrocchie per poter così esprimere sul territorio il nostro carisma. Il primo passo dunque fu quello di istituire un’associazione privata di fedeli che accogliesse le nostre persone e il nostro carisma​; tale associazione è denominata “Comunità Francescana della Santa Montagna” ed è stata riconosciuta con Decreto il 5 settembre 2016.

Dopo questo primo passo, il Vescovo ci consigliò poi di istituire un’altra associazione privata di fedeli che però accogliesse i laici. Questo ulteriore passaggio, dopo un approfondito discernimento con il Vescovo stesso, si è concluso il 29 giugno quando monsignor Gallese ha riconosciuto l’associazione “Santa Montagna” con Decreto; essa dipende dall’associazione dei francescani perché insieme, religiosi e laici, possano vivere un’esperienza di comunione fraterna e a partire da questo esprimere un servizio alla Chiesa diocesana.

2. Cos’è un’associazione privata di fedeli?

A questo punto credo che sia utile precisare cosa sia un “associazione privata di fedeli”. Il Codice di diritto Canonico, prevede che alcune persone possano costituirsi in associazione, per perseguire uno scopo utile alla vita della Chiesa stessa. È il Vescovo diocesano che la riconosce ufficialmente con Decreto; da quel momento sarà un’espressione della vitalità della Chiesa diocesana. Ogni associazione privata è regolata dai suoi Statuti e in essa vengono scelti il Presidente e tutte le altre cariche di governo. Ogni associazione, per quanto goda di autonomia è soggetta alla vigilanza dell’autorità ecclesiastica.​ Occorre precisare che l’associazione è riconosciuta con la formula “ad experimentum” per cinque anni terminati i quali, se nulla si oppone, verrà riconosciuta in modo definitivo.

3. Qual è il carisma dei Francescani della Santa Montagna?

Detto in altri termini: come pensiamo di essere di aiuto alla Chiesa diocesana? Il nostro carisma lo possiamo descrivere a partire da scene evangeliche: la prima è quella di Gesù nella casa di Marta e Maria. Mentre Marta serve, Maria seduta ai piedi di Gesù lo ascolta. È proprio questo metterci a servizio e in ascolto profondo di Dio e degli uomini che ci porta a scoprire e a contemplare la presenza del Signore nella nostra vita e ad apprezzarne, con gratitudine, la misericordia che ci offre.

Gesù buon samaritano, per primo ha ascoltato il nostro gemito e si è fatto nostro servo! Per questo ci chiama ad ascoltare e a servire a nostra volta i fratelli; un ascolto che vorremmo realizzare mediante una vita di comunione, di fraternità, quasi sedendoci come piccoli fratelli ai loro piedi per ascoltarne la storia. Il Padre rivela il suo Regno e le sue meraviglie ai piccoli​, agli ultimi: in essi si manifesta la misericordia di Dio e con essi desideriamo vivere la fraternità come l’ha compresa e realizzata S. Francesco.

La seconda immagine evangelica è quella che ci offre l’evangelista Matteo, quando mostra i discepoli intenti a riassettare le reti​. L’opera degli apostoli non consiste solo nel gettare le reti per la pesca ma anche nella capacità di ripararne le rotture.

Così si realizza la chiamata a riparare la Chiesa e in questo ci troviamo confermati dall’esperienza di San Francesco che, nella chiesetta di San Damiano, si sentì rivolgere le parole dal Crocifisso: «Va e ripara la mia casa che come vedi va in rovina». Il Signore non ci chiama a compiere cose grandiose ma a riparare i piccoli fili di una rete-Chiesa che possono logorarsi e spezzarsi. Come non vedere in Maria la figura che in sé racchiude tutto questo in modo esemplare? È per questo che l’abbiamo eletta come Madre e Patrona della nostra associazione. Il nostro carisma dunque consiste nell’annunciare la conversione e la penitenza, la presenza del Regno nella vita di ciascuno, come fece Pietro alla folla riunita nel giorno di pentecoste​ per condurli insieme a noi, a fare un’esperienza rinnovata di comunione e servizio.

San Francesco ci ricorda nel Testamento che incontrando i lebbrosi si fece per loro misericordia: «Feci con essi misericordia». Questa immagine diventa estremamente significativa per noi, perché suggerisce come riparare e far rifiorire la comunione mediante lo strumento di una misericordia umile, semplice e concreta, ma evangelica.

4. L’associazione “Santa Montagna”

A questo punto possiamo indicare cosa si propone in specifico l’associazione; lo facciamo presentando gli aspetti salienti che troviamo nelle finalità del suo Statuto: «Vivere la vita di fede ispirandosi alla prima comunità cristiana e alla spiritualità di san Francesco d’Assisi, accogliendo tutti coloro che hanno il desiderio di seguire Gesù Cristo, condividendo in comunione di vita con i membri dell’associazione “Comunità Francescana della Santa Montagna” la missione della nuova evangelizzazione. Nello specifico, vi è la nuova evangelizzazione vissuta mediante lo strumento della misericordia e della comunione; condividere con i Francescani della Santa Montagna la missione, non solo in comunione spirituale ma anche mediante la possibilità della vita in comune».

Ci piacerebbe infatti che potesse nascere anche un’esperienza di vita comunitaria, dove famiglie e laici che si sentono chiamati dal Signore, possano condividere con noi la vita cristiana e lo spirito di S. Francesco. Leggiamo negli Atti degli Apostoli che i credenti: «Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane (l’Eucarestia) e nelle preghiere»​. È questa semplicità evangelica che vorremmo sperimentare, consapevoli che la prima testimonianza la si offre con lo stile della vita.

5. Un’alternativa alla parrocchia?

No! L’associazione non intende assolutamente porsi in alternativa alle istituzioni parrocchiali e neppure essere come un corpo estraneo in essa; piuttosto ha l’obiettivo di inserirsi nel tessuto parrocchiale, coinvolgendosi in esso per collaborare e costruire comunione. Vero è però, che coloro che si sentono chiamati dal Signore alla “Santa Montagna”, abbracciano una spiritualità, condividono un carisma, scelgono una vita fraterna che può arrivare anche alla coabitazione, per vivere un’esperienza forte di Chiesa e nella Chiesa. Come ultimo aspetto, ma tra i più importanti, vi è il cammino di comunione e di obbedienza con tutta la Chiesa diocesana, una comunione che si esprime in primo luogo nei confronti del Vescovo e del clero diocesano.

I francescani della Santa Montagna

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