“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Uno dei tre cori – storici, perché è la prima volta che si sono sentiti in questo Campionato – uditi allo Stadio comunale “Moccagatta” in occasione del secondo tempo dell’infausta partita persa 2-0 con la Ternana ha riportato le parole di cui al titolo.
Confesso di non aver compreso subito il significato dell’esclamazione avendo, istintivamente, pensato ai gadgets di cui io stesso sono stato in più di un’occasione acquirente in un noto negozio della città e che sono comunque sempre graditi all’interno del guardaroba di ogni tifoso grigio che si rispetti finché, in settimana, un amico non m’ha informato del fatto che le magliette in questione non erano quelle ufficiali, griffate “Adidas“, bensì altre, celebrative dei successi sin qui ottenuti dalla gestione di Luca Di Masi (le semifinali di Tim Cup contro il Milan, la conquista della Coppa Italia di Serie C e, da ultimo, l’agognata promozione in Serie B) con uno speranzoso, sia pure al momento utopistico, presagio di Champions League.
Qualcuno, all’evidenza, ha trovato poco adatta un’iniziativa di questo genere nell’ambito di un campionato che vede l’Alessandria in oggettive condizioni di sofferenza di classifica ed io, anche solo per scaramanzia, non posso far altro che, in coscienza, condividere.
Premetto che a Di Masi ed al suo management tutti gli sportivi della nostra città non possono che seguitare ad esser profondamente grati per aver portato i Grigi ai livelli più elevati dell’ultimo mezzo secolo e per avere, effettivamente, centrato alcuni obiettivi storici. La circostanza, poi, che l’inizio del campionato di Serie B sia stato un po’ sofferto non deve far venire meno i predetti sentimenti di riconoscenza proprio nei confronti di chi, quella Serie B, l’ha qui riportata dopo così tanto tempo.
È però vero che il momento migliore per le celebrazioni è forse la fine di una stagione, non l’inizio: in questo senso, posso provare a reinterpretare il coro sarcastico del popolo della Curva Nord affermando che è forse più opportuno che la società pensi a come è stata gestita la campagna di rafforzamento estiva e a come, se del caso, porvi rimedio in quella di riparazione di gennaio che indugiare in (pur giuste) auto-celebrazioni più adatte al tepore primaverile.
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