“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
È stata dura, già, perché cinque partite consecutive a secco a inizio campionato è un risultato inferiore fors’anche alle più pessimistiche aspettative. Nessuno pensava che il debutto dell’Alessandria nella nuova categoria sarebbe stato una passeggiata e nessuno si illudeva che i Grigi avrebbero avuto vita facile ma il fatto di ritrovarsi dopo un mese e mezzo all’ultimo posto, e con la peggior difesa dell’intero torneo (anche a causa di clamorosi errori da parte di elementi di provata affidabilità quali Prestia e Di Gennaro), era forse un po’ troppo.
Ecco dunque che il pareggio strappato con orgoglio e determinazione a Perugia ha avuto un valore molto importante: intanto perché ha rappresentato il primo risultato utile ottenuto dai Grigi in un campionato che non bazzicava (lo abbiamo ripetuto fino alla nausea) da quarantasei anni e poi perché ha consentito, ai nostri, di non vedersi più all’ultimo posto in classifica. La consolazione, poi, è ancor meno magra se si pensa che comunque l’Alessandria ha giocato a viso aperto contro tutte le contendenti finora incrociate le quali ultime, guarda caso, e con la sola eccezione del Perugia, occupavano i primi cinque posti della classifica proprio alla vigilia dell’ultima giornata.
A conti fatti, e pur con tutte le sofferenze del pacchetto arretrato che si sono sin qui (giustamente) rimarcate, vieppiù con un organico forse non così più “qualitativo” rispetto all’anno scorso, i Grigi hanno già dato prova di un carattere che, prima a poi, i risultati li dovrà portare. E allora che Perugia sia solo l’inizio…
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