Prima del sinodo, vorrei farmi una domanda…

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

su questo numero di Voce don Stefano Tessaglia (che il Vescovo ha indicato come responsabile della fase sinodale diocesana) ci spiega quali saranno le tappe del percorso che tutti noi siamo chiamati a intraprendere. Come scrive don Stefano, «si tratta di un “cammino” […] e non semplicemente di un evento o di un convegno, perché in gioco è il rinnovamento stesso della Chiesa a cui lo Spirito ci chiama, in particolare in questo tempo difficile».

Non un convegno, dunque, che sarebbe ben più facile da organizzare (e, scusate se lo dico, ben più facile da archiviare) ma qualcosa che prosegue. La nostra Diocesi, inoltre, si è data un compito specifico, che verrà trattato dal “sinodo minore” sulle Unità pastorali: non un mero riassetto organizzativo (o accorpamento) di preti e parrocchie, ma uno sguardo nuovo che possa incrociare le domande e le esigenze della vita di tutti, anche fuori dalle sacrestie e dal “si è sempre fatto così”.

L’obiettivo del sinodo, credo, non dovrebbe essere “portare più gente in parrocchia”, ma uscire e stare con gli altri, mostrando e dimostrando nel quotidiano che con Cristo si vive meglio. Abbiamo un modello davanti agli occhi: papa Francesco, un uomo che “con Cristo” è capace di incontrare tutto e tutti, senza paura e con grande misericordia (basterebbe leggere che cosa ha detto nel recente viaggio apostolico, il 35°, a Cipro e in Grecia per rendersene conto).

Auguriamoci allora che questo nuovo cammino sinodale nella nostra Diocesi sia anch’esso un “viaggio apostolico“, innanzitutto per noi, per riscoprire l’attrattiva che duemila anni fa colpì inesorabilmente i primi discepoli. Anche loro, come noi, non capivano tutto; ma una cosa era chiara, anzi chiarissima: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». Possiamo iniziare un cammino come quello del sinodo senza porci questa domanda?

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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