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«Questa è la strada per camminare insieme»

Verso le Unità pastorali

Domenica 20 marzo, nel Duomo di Valenza, si è incontrata l’Unità pastorale “Valenza e Collina“, che raggruppa le parrocchie di Mugarone, Bassignana, Pecetto di Valenza, Fiondi, Rivarone, Valmadonna, Valle S. Bartolomeo, Pavone, Pietra Marazzi, Montecastello, e naturalmente Valenza: Sacro Cuore, Santa Maria Maggiore, Nostra Signora della Pietà, Sant’Antonio e Montevalenza. Abbiamo chiesto al diacono Luciano Orsini (in foto qui sotto), delegato vescovile per l’Ufficio beni culturali e collaboratore parrocchiale nella parrocchia Pecetto di Valenza, di raccontarci che cosa è successo.

Diacono Orsini, come è andato l’incontro?

«Dal punto di vista organizzativo è andato molto bene. Erano presenti tutti i parroci delle varie comunità dell’Unità pastorale, e le parrocchie erano sufficientemente rappresentate: solo per alcune, le più piccole, non c’era nessuno. Ha introdotto don Giuseppe Di Luca, che ha spiegato le motivazioni dell’incontro voluto dal Vescovo. Poi è seguito un momento di riflessione e preghiera, e subito dopo si è tentato di dare risposta a quelle domande, apparse anche su Voce, con cui le parrocchie avevano già avuto occasione di confrontarsi. Questo era un incontro ad experimentum: sono state presentate le intenzioni del Vescovo, le varie modifiche avverranno in corso d’opera».

Quali sono le principali criticità emerse?

«Intanto è importante dire che la partecipazione è stata vivace, perché hanno parlato non solo gli addetti ai lavori, ma le diverse persone presenti. L’Unità è formata da una città, Valenza, e da diverse realtà rurali, le parrocchie di paese. La principale criticità è legata all’organizzazione delle attività. Per esempio, l’idea che si parta da Pavone per andare a Valenza a fare le attività in comune: il Vescovo ha spiegato che queste situazioni vanno studiate insieme. Ha risposto a ognuno, annotando i temi e dando a ciascuno non una soluzione da “bacchetta magica”, ma delle proposte chiare. Dicendo, in chiusura, che al centro di tutto ci dev’essere la fede. Credo che questo sia stato il primo passo per avviare un cammino: le eventuali perplessità potranno essere superate dal momento in cui si inizierà a lavorare. Un percorso, certo, che magari richiederà tanto tempo, ma dà la prospettiva per poter camminare insieme».

Alessandro Venticinque

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